Sono saliti sul tetto del palazzo dove a Palermo vanno a lavorare ogni mattina, mentre a Roma si continua a discutere per decidere il loro futuro. Sono i 262 dipendenti della sede palermitana di Accenture, il call center che dal primo novembre rischia di chiudere i battenti. Il motivo? La perdita dell’unico committente, la British Telecom, che rischia di lasciare senza lavoro 262 persone ed eventuali famiglie a carico. Un dramma annunciato che martedì scorso ha spinto gli operatori ad occupare la sede di via Ugo La Malfa a Palermo. Oggi, poi, la decisione di salire sul tetto dello stabile e rimanerci a oltranza finché qualcosa non si sbloccherà. “Spero che arrivino presto novità, anche per la nostra condizione fisica”, dice stremata Mara Gambino, dipendente del call center e Rsu Cisl.
Dopo la fumata nera uscita dal vertice convocato la scorsa settimana al ministero dello Sviluppo economico, nella capitale sono ricominciati i colloqui tra il governo, Accenture e BT Italia: non c’è ancora un tavolo unico, ma solo incontri separati per cercare di sbloccare la situazione. “Il fatto che i colloqui vadano per le lunghe è un fatto positivo, perché vuol dire che il tavolo ancora non si è rotto”, commentano i dipendenti che hanno occupato il tetto. “Ma evidentemente non si trova un accordo”, paventa Gambino. Fino al 2005 i dipendenti del call center palermitano erano assunti direttamente da British Telecom. La società ha però poi scelto di cedere ad Accenture il ramo d’azienda e siglare con la società di tlc un accordo come semplice cliente.
Nel gennaio scorso, quindi, è arrivata la recessione del contratto, con il rischio conseguente della chiusura definitiva degli uffici. Prima di arrivare all’occupazione a oltranza della sede e del tetto dello stabile, i dipendenti di Accenture avevano lanciato un’originale campagna di protesta: lo scorso week-end hanno formato un corteo nel centro città in sella agli scooter. Già da agosto, invece, avevano creato su Twitter e Facebook la pagina “262acasa” invitando diversi personaggi del mondo dello spettacolo a inviare una foto con l’hastag #262acasa. “L’idea”, scrivono i dipendenti sui social network, “è quella di raccogliere quanti più consensi possibile tra la gente per far capire a queste multinazionali che fanno e disfano come vogliono sulla pelle della gente, dei nostri figli, sputando sul sangue e sul sudore dei sacrifici delle famiglie che in tanti anni di duro lavoro hanno provato a costruire un futuro, che non siamo soli, che la gente è stanca e che se continuano ad agire guardando solo il profitto, incuranti delle persone, nascondendosi dietro ai bilanci e ai grafici, perdono il senso di ciò che è il lavoro”. Le adesioni alla campagna di solidarietà sono arrivate massicce: da Federica Pellegrini a Elio e le Storie Tese e i 99 Posse, fino a Giorgio Panariello, Caparezza, Enrico Ruggieri e Valentina Lodovini. Le pagine social invece hanno raggiunto più di ventimila utenti: i 262 dipendenti di Accenture, però, rischiano ancora il posto di lavoro.
Twitter @pipitone87
Lavoro & Precari
Call center, i 262 lavoratori della sede Accenture di Palermo salgono sul tetto
La protesta è scattata mentre al ministero dello Sviluppo economico continuano i colloqui tra il governo, la multinazionale e British Telecom, unico committente, che lo scorso gennaio ha rescisso il contratto. In agosto i dipendenti hanno lanciato su Twitter e Facebook una fortunata campagna di mobilitazione con l'hashtag #262acasa
Sono saliti sul tetto del palazzo dove a Palermo vanno a lavorare ogni mattina, mentre a Roma si continua a discutere per decidere il loro futuro. Sono i 262 dipendenti della sede palermitana di Accenture, il call center che dal primo novembre rischia di chiudere i battenti. Il motivo? La perdita dell’unico committente, la British Telecom, che rischia di lasciare senza lavoro 262 persone ed eventuali famiglie a carico. Un dramma annunciato che martedì scorso ha spinto gli operatori ad occupare la sede di via Ugo La Malfa a Palermo. Oggi, poi, la decisione di salire sul tetto dello stabile e rimanerci a oltranza finché qualcosa non si sbloccherà. “Spero che arrivino presto novità, anche per la nostra condizione fisica”, dice stremata Mara Gambino, dipendente del call center e Rsu Cisl.
Dopo la fumata nera uscita dal vertice convocato la scorsa settimana al ministero dello Sviluppo economico, nella capitale sono ricominciati i colloqui tra il governo, Accenture e BT Italia: non c’è ancora un tavolo unico, ma solo incontri separati per cercare di sbloccare la situazione. “Il fatto che i colloqui vadano per le lunghe è un fatto positivo, perché vuol dire che il tavolo ancora non si è rotto”, commentano i dipendenti che hanno occupato il tetto. “Ma evidentemente non si trova un accordo”, paventa Gambino. Fino al 2005 i dipendenti del call center palermitano erano assunti direttamente da British Telecom. La società ha però poi scelto di cedere ad Accenture il ramo d’azienda e siglare con la società di tlc un accordo come semplice cliente.
Nel gennaio scorso, quindi, è arrivata la recessione del contratto, con il rischio conseguente della chiusura definitiva degli uffici. Prima di arrivare all’occupazione a oltranza della sede e del tetto dello stabile, i dipendenti di Accenture avevano lanciato un’originale campagna di protesta: lo scorso week-end hanno formato un corteo nel centro città in sella agli scooter. Già da agosto, invece, avevano creato su Twitter e Facebook la pagina “262acasa” invitando diversi personaggi del mondo dello spettacolo a inviare una foto con l’hastag #262acasa. “L’idea”, scrivono i dipendenti sui social network, “è quella di raccogliere quanti più consensi possibile tra la gente per far capire a queste multinazionali che fanno e disfano come vogliono sulla pelle della gente, dei nostri figli, sputando sul sangue e sul sudore dei sacrifici delle famiglie che in tanti anni di duro lavoro hanno provato a costruire un futuro, che non siamo soli, che la gente è stanca e che se continuano ad agire guardando solo il profitto, incuranti delle persone, nascondendosi dietro ai bilanci e ai grafici, perdono il senso di ciò che è il lavoro”. Le adesioni alla campagna di solidarietà sono arrivate massicce: da Federica Pellegrini a Elio e le Storie Tese e i 99 Posse, fino a Giorgio Panariello, Caparezza, Enrico Ruggieri e Valentina Lodovini. Le pagine social invece hanno raggiunto più di ventimila utenti: i 262 dipendenti di Accenture, però, rischiano ancora il posto di lavoro.
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Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Spinelli, scusala. Ai tempi sarebbe stata dalla parte di chi ti ha mandato al confino". Lo scrive l'eurodeputato Pd, Pierfrancesco Maran, postando una foto di Altiero Spinelli.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "La lettura del manifesto di Ventotene da parte di Giorgia Meloni oggi è stata una provocazione, quando utilizza certe modalità si dimentica di essere la presidente del Consiglio e torna ad essere militante del suo partito". Così a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, l'ex presidente Pd e ministra Rosy Bindi, intervistata da Giorgio Lauro e Marisa Laurito.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Voler delegittimare gli autori, unanimemente riconosciuti come i fondatori morali dell’Europa, grazie ai quali Giorgia Meloni può sedere in Parlamento come presidente del consiglio, è stata un’operazione inaccettabile. Va ben oltre ogni dialettica possibile è per questo che le opposizioni si sono ribellate". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs in un’intervista a Radio Radicale dopo la sospensione dell’Aula di Montecitorio.
"Ricordo poi alla destra - aggiunge infine il leader di SI - che ci sarà ben una ragione per cui un edificio dei Palazzi della Ue a Bruxelles è dedicato proprio ad Altiero Spinelli".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - “Il Manifesto di Ventotene è stato scritto durante la dittatura fascista. È un documento simbolo di libertà e democrazia, che ha espresso una visione per sconfiggere l'oppressione e indicato un percorso federale europeista come risposta ai sovranismi devastanti". Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione Politiche europee della Camera.
"Quel progetto coraggioso degli Stati Uniti d'Europa, la cui ambizione ha consentito di avere oltre 70 finora di pace nel nostro Continente e di garantire diritti fondamentali. Meloni dovrebbe vergognarsi di una vera e propria apologia di fascismo che offende gravemente la nostra storia, la nostra memoria, il fondamento della nostra Costituzione democratica. Un'inaccettabile arma di distrazione di massa per distogliere l'attenzione dalla totale ambiguità della risoluzione di maggioranza sulla difesa europea che non dà nessun mandato chiaro alla Premier in vista del prossimo Consiglio Ue”.
Roma, 19 mar (Adnkronos) - "Meloni come Trump. Ha deciso di prendere a pugni i fondamentali della Repubblica e dell’Europa. Attorno ai fondamentali è ora di organizzare una risposta politica, democratica e civile". Lo scrive sui sociale Pierluigi Bersani.
Milano, 19 mar. (Adnkronos)(Adnkronos) - "Suzuki sta attraversando un periodo particolarmente positivo grazie all'andamento in crescita su tutte le aree globalmente coperte dal marchio''. Lo dice Massimo Nalli, Presidente di Suzuki Italia.
L'unica eccezione forse è proprio l'Europa, dove l'instabilità dei regolamenti sta delineando qualche incertezza. In realtà la crescita a livello mondiale è quasi del 4%, e nei primi nove mesi dell'esercizio fiscale - che noi, essendo giapponesi, iniziamo dal primo aprile e lo terminiamo il 31 marzo successivo - abbiamo già raggiunto 2 milioni e 600mila unità vendute, numero che ci colloca nella top 10 dei costruttori mondiali di auto".
"Suzuki ha un feeling con l’Italia - prosegue Nalli - Dal 2013, quando è cominciato il ciclo di rinnovamento di tutta la gamma, Suzuki è sempre cresciuta, sia di volumi che di quota di mercato. Non ha fatto eccezione il 2024, con un incremento che ci ha portati al 2,4% di quota di mercato. Nei primi due mesi del 2025, come dicevo, l'instabilità dei regolamenti europei ha influenzato anche le politiche del quartier generale, che è molto orientato e molto forte su mercati asiatici come il Giappone e soprattutto l'India. Ma siamo ottimisti per il prossimo futuro, sapendo che l'Europa in questo momento sta mettendo mano ai regolamenti”.
“Suzuki non ha una strategia segreta, ma quella che ha sempre dichiarato fin dall'inizio, ovvero cercare di dare al cliente quello che si aspetta, quello che serve per la mobilità – commenta Nalli in merito ai nuovi modelli, anche alla luce della flessione sul mercato italiano – Parliamo quindi di una gamma interamente ibrida: fin dal 2020 Suzuki è l'unico marchio tutto e solo ibrido; e poi, anche per rispettare le normative - perché Suzuki discute le norme ma poi le deve rispettare - il lancio di una vettura elettrica, che si chiama eVitara ed è la Vitara che ci si aspetta dalla Suzuki, ossia un fuoristrada duro e puro in versione elettrica”.
Sulle strategie future, Nalli aggiunge "Suzuki Motor Corporation ha intrapreso una strada multipath, cioè che segue diversi percorsi. L'ibrido sarà la nostra principale soluzione per la mobilità del futuro, unita all'elettrico: questo perché l'Europa ce lo chiede, il pianeta ce lo chiede e di conseguenza seguiamo volentieri le norme in tal senso. Non trascuriamo poi altre soluzioni come quelle dei biocarburanti o dei carburanti sintetici. In particolare Suzuki è molto attiva sul biometano, addirittura ne è produttore per il mercato indiano" conclude il Presidente di Suzuki Italia Massimo Nalli.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Pur di coprire le divisioni della destra, le bordate di Salvini, la patriota Meloni è disposta a irridere i padri della Patria e dell’Europa. Se guida il Governo di una Repubblica democratica è grazie a loro, che dal confino fascista di Ventotene concepivano un sogno di libertà". Lo scrive sui social Peppe Provenzano, responsabile Esteri nella segreteria nazionale del Pd.