Il nuovo tesoro che salderà il debito ellenico? Quaranta miliardi di euro “nascosti” nel sottosuolo. Ecco la nuova opportunità di investimento nel Paese da tre anni guidato dal memorandum della troika, con la Cina già a buon punto in quanto a trattative e programmazione. La Grecia è uno dei cinque Paesi europei che vantano giacimenti di materiali utilissimi, come il litio per le batterie dei cellulari e altri metalli utilizzati per realizzare prodotti high-tech. Funzionari del governo cinese e rappresentanti di aziende leader di Pechino hanno avviato nei giorni scorsi contatti esplorativi con il governo di Atene sulla ricchezza mineraria del Paese. L’obiettivo è la firma di accordi per i progetti di ricerca che in un futuro non troppo lontano potrebbero portare a una maggiore cooperazione nello sfruttamento delle risorse.
In occasione della conferenza europea sui materiali innovativi organizzata da Apple, una folta delegazione di imprenditori, funzionari di Stato e amministratori delegati si è spostata ad Atene non solo per visitare l’Istituto di Geologia ed Esplorazione Mineraria (Igme) insieme al ministro dello Sviluppo Nikos Dendias, ma anche per ragionare su nuove opportunità di investimento nel Paese con l’intermediazione dell’ambasciatore cinese Zou Xiaoli, che da tempo opera sotto traccia. Quest’ultimo ha presentato una serie di dichiarazioni di interesse da parte del suo Paese e ha espresso il parere che la cooperazione sarà reciprocamente vantaggiosa per entrambi nel contesto europeo. Secondo funzionari del ministero di Atene finora le rilevazioni sono state eseguite in tutta Europa e l’Igme ha trovato segnali incoraggianti della loro esistenza nel sottosuolo greco. Diciassette sono gli elementi che secondo le stime sarebbero presenti soprattutto nella zona settentrionale della Grecia, come la penisola Calcidica.
La cooperazione tra Pechino e Atene nel campo dell’esplorazione delle risorse naturali è figlia dell’interesse manifestato dal primo ministro cinese Li Keqiang, che ha visitato la Grecia lo scorso giugno. La penisola è uno dei pochi paesi europei che hanno riserve delle cosiddette “terre rare“, la cui domanda è in crescita a livello globale. Questi 17 minerali sono necessari, tra l’altro, per la produzione di computer, automobili, satelliti, turbine eoliche. La delegazione cinese in vista in Grecia è stata guidata da Long Baolin del Geological Survey of China e da Liu Ming, responsabile dello sviluppo della Commissione, oltre ad accademici come Wang Denghong e Xiong Wenliang dell’Accademia Cinese delle Scienze Geologiche, nonché Wang Jionghui e Liu Yunfei dalla compagnia statale China Minmetals Corporation. Un colosso con 177mila dipendenti e nove società quotate in patria e all’estero. Si occupa principalmente di esplorazione, estrazione, fusione, lavorazione e commercio di metalli e minerali, è attivo in 28 Paesi ed è anche impegnato nella finanza, nell’immobiliare e nella tecnologia.
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