Il candidato alla poltrona di presidente è uomo legatissimo al senatore azzurro Claudio Fazzone. E' stato ex dirigente del comune di Fondi e durante le indagini per la richiesta di scioglimento per mafia della giunta, la commissione di accesso evidenziò "i suoi contatti pericolosi"
Per la destra di Latina è il cavallo di razza vincente, l’asso nella manica da giocare sul tavolo della partita per la nomina del nuovo presidente della Provincia. Si chiama Cosmo Mitrano, da un paio d’anni sindaco di Gaeta, ex dirigente della roccaforte indiscussa di Forza Italia nel sud pontino, il comune di Fondi. Uomo legatissimo al senatore Claudio Fazzone – coordinatore per la regione Lazio del partito di Berlusconi – che continua a rimanere il king maker indiscusso. Mitrano, a Fondi, si era fatto le ossa nella gestione della macchina amministrativa, gestendo delicati settori fin dal 2004. Quando, nel 2008, la commissione di accesso entrò negli uffici comunali di Fondi – mandata dal prefetto Bruno Frattasi – occupava il posto di dirigente per “le sovvenzioni alla persona, le mense scolastiche e l’assistenza sociale”. Ruolo chiave, scrivania dove passavano, ad esempio, le tante assunzioni concordate con le agenzie interinali per la gestione degli sportelli e le convenzioni con alcune cooperative di servizi.
La relazione della commissione di accesso contiene un intero capitolo dedicato a Mitrano (foto da profilo Twitter), proposto da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Udc come nuovo presidente della provincia. Come aveva già ricordato ilfattoquotidiano.it poco prima della sua elezione a sindaco di Gaeta, Cosmo Mitrano ammise candidamente durante gli interrogatori svolti dalla commissione di “non aver mai richiesto certificazioni antimafia per gare o servizi a lui affidati per importi superiori alla soglia comunitaria”. Gli ufficiali mandati dal prefetto trovarono anche altre procedure amministrative gestite da Mitrano ritenute degne di nota. Per garantire alcuni servizi del comune di Fondi, l’allora dirigente contrattò senza gara una società interinale, che, secondo gli investigatori, era all’epoca controllata di fatto da Gennaro Visconti, “indagato per traffico illecito di sostanze stupefacenti”. Non solo. Durante le indagini la commissione di accesso evidenziò i contatti pericolosi del socio occulto dell’agenzia interinale contrattata dal comune di Fondi, che risultava avere “rapporti con l’ambiente camorristico”, in particolare con la famiglia Marigliano.
Dietro la scelta di candidare Cosmo Mitrano alla presidenza della Provincia c’è tutto il peso politico di Claudio Fazzone, rimasto un fedelissimo di Berlusconi. Lo scorso ottobre impose il suo nome all’interno del partito come membro della commissione antimafia, suscitando notevoli polemiche. Da allora il senatore di Fondi ha però sempre evitato di intervenire sul tema dell’espansione delle mafie nel sud del Lazio: “Non conosco neanche il suo volto – ha raccontato ieri il vicepresidente della Commissione Claudio Fava, durante un convegno sulle mafie a Fondi – perché Fazzone non ha mai partecipato ai lavori”. In fondo lui ha sempre difeso quella amministrazione finita sul banco degli imputati, con accuse poi confermate in buona parte dalla recente sentenza di Cassazione per il processo “Damasco”.