Cinque giorni consecutivi di eventi dedicati al Web, alla tecnologia, all’innovazione, ai Social Media. Dal 22 al 26 settembre Roma ospita la Social Media Week e sebbene il programma sia calibrato più su platee di imprenditori e professionisti che sul grande pubblico, per la capitale è una buona notizia. Per qualche giorno finalmente nella città delle istituzioni e dei ministeri si discuterà di comunicazione digitale: resta flebile la speranza che, soltanto con un grande evento, nei palazzi della politica faccia breccia qualche idea sul da farsi per colmare il nostro ritardo nel settore, ma se il tema iniziasse a entrare in agenda sarebbe già qualcosa.
Nel corposo panel degli speaker della Social Media Week ci sono personalità istituzionali come Alessandra Poggiani, nominata recentemente direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, o noti influencer di settore come Vincenzo Cosenza (Blogmeter) e Mirko Pallera (agenzia Ninja Marketing). Non mancheranno però neppure esponenti dei mondi più pionieristici, più dinamici, e per certi aspetti più controversi dell’economia digitale, come quello delle start-up. Nel panel di uno degli incontri c’è ad esempio Claudio Bedino, Ceo della piattaforma di crowdfunding Starteed, cui ho potuto rivolgere un po’ di domande sulla sua esperienza personale e sul suo punto di vista sul fare impresa in Italia.
Bedino ha 31 anni e si definisce “contadino digitale”: è di Alba, Langhe piemontesi. Sa di essere “giovane per l’Italia e vecchio per la Silicon Valley” e la sua idea imprenditoriale la racconta così: “l’idea è nata tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012, volevo costruire una piattaforma che riuscisse a offrire agli utenti una vera e propria esperienza di ‘creazione’ di valore. Dunque il crowdfunding, certo, ovvero reperire i fondi per far partire la propria impresa, ma non soltanto quello. Sin dall’inizio volevo che la piattaforma desse anche la possibilità di allestire un bacino collettivo di conoscenze, cioè il network. Più avanti abbiamo capito che il crowdfunding non era il fine ma il mezzo, ed un mezzo anche molto ‘trasversale’. Abbiamo quindi reso lo strumento tecnologico e strategico della nostra piattaforma molto più flessibile, molto più adattabile alle esigenze del singolo cliente”. Ne sono nate esperienze importanti, tra cui ad esempio la famosa campagna di raccolta fondi che l’anno scorso ha consentito al festival del giornalismo di Perugia di tenere l’edizione 2014, il cui svolgimento era a forte rischio dopo il taglio dei fondi degli enti locali. “Quella è stata la dimostrazione concreta di cosa realmente offre Starteed con il crowdfunding”, dice Bedino, “ovvero uno strumento di validazione del prodotto: sono i cittadini che con la loro donazione decidono cosa è realmente interessante e cosa non lo è, cosa ha valore e cosa non lo ha. E’ una vera e propria ‘disintermediazione‘. A pensarci bene, può essere anche qualcosa di molto democratico e che può avere le applicazioni più disparate. Con Altroconsumo e Lombardo bike ad esempio in questo periodo è attiva una campagna per ideare collettivamente la bici da passeggio ideale e vi hanno già partecipato più di 1600 persone”.
Per quanto riguarda invece la quotidianità del complesso delle start-up italiane, secondo Bedino non sono certo tutte rose e fiori. “In Italia ci sono ottimi incubatori e acceleratori di impresa”, sostiene il CEO di Starteed “però poi manca la capacità di fare rete con le università e le grandi imprese. L’università italiana non è in grado di recepire i cambiamenti in atto ed adeguare la propria preparazione. Tempo fa ho tenuto un incontro presso una prestigiosa università italiana, privata, e avevo di fronte una platea di circa cento studenti dell’ultimo anno: bene, solo il 4% di loro conosceva il significato della parola crowdfunding. La cosa mi ha lasciato stupefatto. Per quanto riguarda invece le grandi imprese, ritengo che abbiano un forte deficit di attenzione verso le capacità di innovazione e le potenzialità delle start-up: c’è ancora poco interesse a investire capitale di rischio in realtà imprenditoriali che, seppur con grandi potenzialità di crescita, nascono molto piccole. Col risultato che poi molte di queste o si trasferiscono altrove, o muoiono”.
Claudio Bedino interverrà alla Social Media Week mercoledì 24, alle 18, presso il Montecitorio Meetng Centre, nell’incontro “Age of crowdfunding”.