La moglie di Alan Henning, il cooperante britannico in mano all’Isis, ha detto di aver ricevuto una registrazione audio in cui il marito lancia un appello per “la sua vita“. Lo riferiscono Cnn e Bbc. Barbara Henning il 21 settembre ha inviato in messaggio ai jihadisti facendo un appello per la sua liberazione. “Rilasciatelo: Alan è un uomo di pace, che ha lasciato la sua famiglia e il suo lavoro per guidare un convoglio fino alla Siria e aiutare i più bisognosi – questo l’inizio del messaggio della donna – Ucciderlo non aiuterà la vostra causa”. Il cooperante è stato rapito dai seguaci del Califfato durante una missione di aiuti umanitari in Siria dieci mesi fa, lo scorso dicembre.
Secondo quanto riporta la Bbc, la famiglia ha detto di aver ricevuto un messaggio in cui l’uomo implorava per la sua vita. “Continuo a tendere le mani ai rapitori di Alan”, è la risposta che la moglie dà ai jihadisti che hanno sequestrato suo marito, inviandogli un secondo messaggio reso pubblico dal Foreign Office. “Mi è stato detto che Alan è stato giudicato da un tribunale della Sharia che lo ha dichiarato innocente, eliminando ogni dubbia che lui fosse una spia. Chiedo quindi allo Stato Islamico di rispettare il loro stesso sistema di legge. Rilasciatelo”, conclude la donna.
Henning, 47 anni, è un volontario britannico che si era offerto di condurre un convoglio di aiuti umanitari per conto di una Ong musulmana. Padre di due ragazzi che vivono a Manchester, è apparso nel video dell’Isis, che mostra la decapitazione del terzo occidentale, lo scozzese David Haines, dopo quella dei due giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff. C’è il rischio che Henning possa essere la prossima vittima dei sostenitori dell’autoproclamato Califfato: un’esecuzione che rappresenterebbe una nuova rappresaglia contro la Gran Bretagna, accusata di essersi schierata con gli Stati Uniti nella campagna militare contro l’Isis in Siria e Iraq.