Dal luglio scorso il piano tariffario dei musei è stato rivoluzionato dal decreto Franceschini. La novità più rilevante è senz’altro l’entrata gratuita ogni prima domenica del mese, ma vediamo in dettaglio le agevolazioni previste:
- Ingresso gratuito per i ragazzi con meno di 18 anni
- Ingresso gratuito per portatori di handicap e un loro accompagnatore
- Riduzione del 50% sul prezzo del biglietto per gli insegnanti e per i ragazzi dai 18 ai 25 anni
- Due notti all’anno di apertura notturna dei musei con prezzo d’entrata pari a 1 euro.
Le nuove tariffe portano anche qualche novità negativa, ma prima di analizzarle vediamo cosa succede negli altri Paesi. A New York, l’ingresso ai musei statali è a offerta libera; viene suggerita una tariffa, in genere $ 20, ma l’utente è libero di versare quanto ritiene opportuno. In Gran Bretagna, i grandi musei non hanno neanche la biglietteria, anche se è posto ben in evidenza un contenitore che invita alle donazioni. In Spagna, molti musei hanno una tariffa ridotta per le ultime ore d’apertura e, cosa a nostro avviso molto importante, è previsto l’ingresso gratuito per le famiglie numerose e i disoccupati. In India e Russia la tariffa per i rispettivi cittadini è notevolmente inferiore a quella praticata ai turisti. Questa può sembrare una misura discriminatoria, ma si basa sul presupposto che i cittadini già finanzino attraverso le tasse la gestione del patrimonio artistico nazionale.
Questi sono solo pochi esempi delle iniziative adottate in altre nazioni. Sarebbe opportuno introdurre anche in Italia l’ingresso gratuito per i disoccupati e un’agevolazione per le famiglie numerose. Certo, il problema è sempre quello dei fondi, ma si sarebbero potuti destinare a queste due categorie i dieci milioni di euro che invece sono stati stanziati per finanziare l’accesso completamente gratuito agli insegnanti. Le regole tariffarie precedenti comprendevano agevolazioni a favore degli ultrasessantacinquenni, degli insegnanti di determinate materie e degli studenti. Il decreto Franceschini ha abolito la prima ed esteso le seconde ai docenti di qualsiasi materia e a tutti i giovani, indipendentemente se studenti o lavoratori.
Ogni iniziativa volta a promuovere la cultura è benvenuta, purché non sia utilizzata esclusivamente a scopo di propaganda. Non basta che il ministro Franceschini si faccia la foto con l’euro in mano per informare i cittadini sulle novità tariffarie. È doveroso che tutti i siti web istituzionali siano aggiornati (e non lo sono affatto), in modo tale che tutti coloro che abbiano in programma la visita a uno dei nostri gioielli artistici, siano adeguatamente informati su orari, giorni di chiusura, prezzi dei biglietti e agevolazioni.
Come detto, le iniziative possibili sono tante, ognuna con i suoi pro e i suoi contro. Ci saranno magari molte altre buone idee che non sono mai state applicate. Voi che cosa ne pensate? Qual è il modo migliore per promuovere la cultura?