“Chiediamo che a Florenzi l’ammonizione venga cancellata”. Questa la dichiarazione del sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, dopo il gesto del calciatore della Roma che è corso in tribuna ad abbracciare la nonna di 82 anni dopo la rete contro il Cagliari.
Occhi lucidi e lacrime di gioia per nonna Aurora. Emozionata e per la prima volta all’Olimpico, con il nipote in campo e in testa il ricordo di suo marito Nisio, anche lui calciatore e amante del pallone. “Una promessa alla nonna, ma ora lasciatela in pace” ha detto Florenzi ai microfoni di Sky dopo la partita. Già perché se la mamma è sempre la mamma, è pur vero che la nonna è sempre la nonna.
“È evidente che adesso non può diventare una moda e che le regole sono regole, da rispettarsi sempre e comunque, ma essendo un caso eccezionale lo si potrebbe premiare per dimostrare che le azioni esemplari valgono più dei Daspo e di altri provvedimenti ai quali non bisognerebbe mai arrivare” spiega Marziale.
Proprio nella Capitale prima, dopo e durante la partita di Champions League contro il Cska ci sono stati i soliti scontri tra tifoserie. Niente abbracci solo schiaffi, pugni e lame tra le mani. 8 tifosi arrestati e 8 provvedimenti di Daspo, questo il bilancio degli interventi e delle indagini effettuate dalle forze dell’ordine dopo gli incidenti. Con due supporter russi finiti in ospedale in codice rosso, 13 steward e 4 agenti feriti.
“Anni di cattive notizie sono stati, in qualche modo, riscattati da un gesto che riconcilia il calcio con la società – continua Marziale – e soprattutto lancia un segnale costruttivo alle giovani generazioni, che devono guardare alla disciplina come momento di crescita identitaria”. Una corsa liberatoria, un gesto sincero punito dall’arbitro Peruzzo, come da regolamento. Un’ammonizione inevitabile. Ma ben vengano i cartellini della felicità.