“Caro dottor Gratteri, le regalo le mie terre a Gerace (provincia di Reggio C.)“. È una provocazione quella di Francesco Calabrò, il ricercatore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria che, esasperato dopo l’ennesima intimidazione, ha deciso di scrivere una lettera al procuratore aggiunto della Dda Nicola Gratteri, la cui abitazione-bunker dista poche centinaia di metri dagli uliveti della famiglia Calabrò. “Piuttosto che dare le mie terre alla ‘ndrangheta le regalo al pm antimafia che per me è un simbolo”. Domenica scorsa, mentre il padre del ricercatore era sul terreno, qualcuno ha incendiato alcuni ulivi, l’ennesima intimidazione. “Ho chiamato i Carabinieri, ma non è venuto nessuno – ha spiegato Calabrò -. Il messaggio era chiaro: ‘Se vieni la prossima volta ti ammazziamo’. Abbiamo provato a vendere tutto, ma nessuno vuole la mia terra a causa del contesto ambientale. Mi dica lo Stato a chi la devo dare” di Lucio Musolino