Politica

Senato boccia odg M5S per limite indennità a eletti e stop vitalizi agli arrestati

Palazzo Madama ha dato il via libera al rendiconto delle spese per il 2013. Ha respinto però gli ordini del giorno che prevedevano di limitare ad un massimo 5mila euro lordi gli stipendi (e 3500 lordi le diarie). Polemiche anche sugli assegni per i parlamentari condannati

Il Senato approva il rendiconto delle spese per l’anno finanziario 2013, ma boccia il taglio delle indennità e dei vitalizi ai condannati. I due provvedimenti erano previsti in due ordini del giorno presentati dal Movimento 5 stelle. Il Senato ha respinto la proposta dei 5 stelle di tagliare l’indennità dei senatori ad un massimo di 5 mila euro lordi e delle diarie ad un massimo di 3.500 euro lordi. “La crisi avanza, il paese affonda e la casta? Se ne frega” commentano i grillini con una nota. Solo ieri i senatori del Nuovo centrodestra avevano presentato un odg (poi ritirato) in cui si chiedeva “in via eccezionale” di garantire il vitalizio “anche in caso di scioglimento anticipato delle Camere”.

Polemiche anche per la bocciatura dell’ordine del giorno che prevedeva la sospensione delle indennità per tutti i senatori soggetti agli arresti. Non è inoltre stato messo ai voti l’ordine del giorno, sempre del M5s, che impegna il Governo a revocare il vitalizio per i senatori condannati. “Doppietta della Casta al Senato” commenta su Facebook Vito Crimi segnalando che la motivazione del rifiuto è legata al fatto che esiste una proposta simile depositata al consiglio di presidenza del Senato. “Nel giorno in cui il presidente Pietro Grasso (la mattina) si dichiara a parole contrario ai vitalizi ai mafiosi, (la sera) salva nei fatti il vitalizio a Berlusconi e a Dell’Utri. Grazie, Presidente. La preclusione è una vergogna. La solita presa per i fondelli: quando si arriva al dunque, quando è il momento di prendere una decisione nel rispetto dell’Istituzione e dei cittadini tutti fanno di tutto per non votare, e rinviare” commenta Crimi.

L’Aula ha approvato con 184 sì, 3 no e 36 astenuti (M5s) il rendiconto delle entrate e delle spese di Palazzo Madama. Il consuntivo evidenzia un’ulteriore riduzione delle spese. Nel 2013, infatti, la spesa complessiva è ammontata a 512.993.041 euro, in diminuzione dell’1,47% rispetto all’esercizio 2012 che è stato di 520.625.482 euro.