La suggestiva cornice di Matera si prepara ad accogliere concerti, degustazioni e seminari dedicati alla scrittura nell’ambito del Women’s Fiction Festival, evento dedicato al mondo della narrativa femminile che si terrà dal 25 al 28 settembre. Ma la manifestazione rappresenta soprattutto un’occasione per chi ha come sogno nel cassetto quello di pubblicare un romanzo dedicato al mondo delle donne, che si tratti di un giallo o di letteratura rosa. Come racconta Elizabeth Jennings, presidente del festival a ilfattoquotidiano.it, l’iniziativa centrale è il Congresso degli scrittori: “Attraverso l’iscrizione all’evento gli aspiranti autori hanno la possibilità di fissare un appuntamento con una casa editrice o con un’agenzia letteraria per cercare di vendere la loro opera”.
Nessuna mail o manoscritto da inviare per posta. Il WFF offre la possibilità agli autori di avere un contatto diretto con gli editori, senza intermediazione. “E’ un luogo di talent scouting a livello internazionale in cui assistiamo a uno scambio culturale”, continua. “Al Women’s Fiction Festival è facile imbattersi in una scrittrice italiana che parla con una casa editrice tedesca o inglese”. La filosofia seguita durante il Congresso degli scrittori è quella tipicamente americana del pitching your novel: gli scrittori hanno dieci minuti di tempo per illustrare agli editor le caratteristiche principali del proprio romanzo, dagli sviluppi della trama alle sfumature dei personaggi: “A quel punto la casa editrice può decidere se puntare o meno su un inedito”, spiega la direttrice. “D’altronde ogni agenzia è interessata a un determinato tipo di prodotto”.
Ma al tempo degli e-book è giusto dedicare una parentesi anche al self publishing: “Vogliamo dare una visione globale dell’editoria e oggi numerose piattaforme offrono agli autori la possibilità di autopubblicarsi”, racconta. Per questo la giornata del 26 settembre sarà interamente dedicata al fenomeno, anche grazie alla testimonianza diretta di veri e propri casi editoriali come Belle Andre e Tina Folsom. D’altronde diffondere autonomamente il proprio inedito comporta introiti maggiori per l’autore: “Lo scrittore è quello che guadagna meno dalla vendita di un libro”, spiega Jennings. “Quando pubblichi in un’altra lingua e fai parte di una casa editrice tradizionale, i profitti vengono filtrati anche dalla casa editrice estera e dal subagente, per cui all’autore restano solo le briciole. Se invece ti autoproduci, guadagni circa il 70% del ricavato, senza necessariamente spendere troppo per l’editing e la diffusione”.
Ma best seller a parte, a che punto è la narrativa femminile in Italia? “Quando noi abbiamo fondato il Women’s Fiction Festival era ancora un genere di nicchia – spiega – oggi, invece, le vendite sono cresciute moltissimo e non c’è casa editrice che non punti sulla sezione femminile. D’altronde, qui come negli Stati Uniti, è uno dei generi che vende di più e, di conseguenza, uno dei motori di profitto per l’editoria”, conclude. Oltre al Congresso degli scrittori, cui si può accedere solo mediante l’iscrizione, l’organizzazione del Women’s Fiction Festival ha pensato anche ad alcuni eventi aperti a tutti: visite guidate a Matera, seminari, lezioni di cucina e – naturalmente -, incontri con gli scrittori, come Sandra Petrignani, Cristina Caboni e Paola Cereda. E anche quest’anno non mancherà il Premio Baccante, destinato all’autrice che più si è distinta per il suo apporto alla narrativa femminile. Per il 2014 il trofeo spetta alla spagnola Clara Sanchez, autrice dei romanzi “Il profumo delle foglie di limone”, “Entra nella mia vita” e “Le cose che sai di me”.