“La magistratura non è un moloch di persone perbene. Nella magistratura ci sono persone perbene e fior di delinquenti“. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris risponde così a chi gli chiede degli attacchi rivolti questa mattina in Consiglio comunale nei confronti dei giudici che l’hanno condannato. “Il mio non era un attacco alla magistratura, voglio chiarire, vengo da quattro generazioni di magistrati – dichiara il primo cittadino partenopeo – ma penso che in magistratura ci siano magistrati collusi, corrotti e che non applicano la legge rispettando la Costituzione“. “Se l’Anm intende censurare le mie dichiarazioni ne ha tutto il diritto, come io ho il diritto di contestare la critica che viene fatta nei confronti di una persona che ha subito una grave ingiustizia e che vorrebbe una magistratura associata più attenta a verificare se non è stato commesso qualche errore. Alla magistratura che ogni giorno con la schiena dritta combatte la corruzione e il crimine va il mio plauso e il mio appoggio”. “Ci sono stati 80 procedimenti penali contro di me. Posso mai essere il Totò Riina dei pm?”, dice, quasi ricordando Silvio Berlusconi nei suoi strali sulla persecuzione delle toghe. “Ma non facciamo paragoni che non reggono”. Se fosse stato un cittadino comune avrebbe chiesto le dimissioni di un sindaco condannato in primo grado? “No, perché c’è l’autonomia della politica dalla magistratura, che va rispettata ma non è che quando sbaglia può determinare le sorti della democrazia” di Andrea Postiglione
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