La procura di Reggio Emilia, grazie alle indagini della Digos, ha denunciato Pietro Drammis, 58 anni, presidente del seggio 7, dove nelle elezioni comunali della scorsa primavera sono state trovate 31 schede contestate, con l’accusa di aver alterato le schede di voto, con l’aggravante d’aver agito in qualità di appartenente all’ufficio elettorale. Sarebbe stato lui, secondo le indagini, ad aggiungere nelle schede già votate le preferenze di due candidati nella lista del Pd: Salvatore Scarpino e Teresa Rivetti (poi eletti in consiglio comunale).
A segnalare le presunte irregolarità era stato il Movimento 5 Stelle con la consigliera comunale Alessandra Guatteri e la deputata Maria Edera Spadoni (che ha depositato un’interrogazione a Montecitorio in proposito). Secondo i primi riscontri, Drammis avrebbe agito senza alcuna complicità. Le indagini stanno continuando per capire quali siano le motivazioni che abbiano spinto l’uomo a intervenire sulle schede elettorali. “E’ la prova”, commenta Spadoni, “che la nostra denuncia era fondata. I cittadini reggiani vogliono chiarezza e pulizia. Auspico che le indagini proseguano serenamente senza alcun tipo d’interferenza e resto in attesa della risposta del Governo alla mia interrogazione firmata insieme a 16 colleghi del M5S dove chiedo quali misure il ministero dell’interno intenda adottare per prevenire e contrastare condotte illecite ed illegittime nelle procedure di voto e scrutinio”. Così anche Guatteri: “La vicenda però dimostra come anche nella nostra città non sia possibile abbassare la guardia“.