La maggior parte di chi chiede lo status di rifugiato viene da Siria, Iraq, Afghanistan ed Eritrea. Era dai conflitti balcanici degli anni Novanta che i Paesi industrializzati non ricevevano tante domande. In Germania, Stati Uniti, Francia, Svezia, Turchia e Italia due terzi delle richieste totali
I conflitti in Siria e in Iraq hanno provocato un aumento considerevole delle richieste d’asilo da parte dei migranti. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Il documento rivela che nella prima metà del 2014 il numero di persone in cerca di asilo nei Paesi industrializzati è continuato a salire tanto che, a fine anno, queste richieste rischiano di essere le più numerose degli ultimi 20 anni.
Le domande dalla Siria sono aumentate più del doppio rispetto al 2013 (48.400 rispetto alle 18.900 nello stesso periodo del 2013). Dall’Iraq, dove quest’anno centinaia di migliaia di persone sono state costrette alla fuga, sono arrivate 21.300 richieste di asilo. Seguono Afghanistan (19.300) ed Eritrea (18.900). Nella maggior parte dei casi si tratta di sfollati all’interno del proprio paese, oppure di rifugiati nei paesi confinanti alle zone di guerra.
Nei primi sei mesi di quest’anno sono state 330.700 le persone che hanno chiesto lo status di rifugiati secondo i dati raccolti in 44 Paesi in Europa, Nord America e in alcune parti della regione Asia-Pacifico. Un aumento del 24 per cento rispetto all’anno precedente, un livello leggermente superiore rispetto al secondo semestre dello scorso anno (quando le domande erano state 328.100). Considerato che generalmente nel secondo semestre dell’anno si assiste a un incremento nel numero di richieste, il rapporto prevede che nel 2014 si potrebbe arrivare fino a 700mila domande, un livello a cui non si assisteva dagli anni Novanta ai tempi del conflitto nella ex Jugoslavia.
“Chiaramente ci troviamo in un’epoca di crescenti conflitti”, ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres. “Il sistema umanitario globale è già in grande difficoltà. La comunità internazionale deve preparare la popolazione al fatto che, se non si troveranno soluzioni, nei prossimi mesi e nei prossimi anni sempre più persone avranno bisogno di rifugio e di assistenza. Purtroppo, non è chiaro se le risorse e l’accesso all’asilo saranno a disposizione per aiutarli”.
Più di due terzi delle delle richieste sono state presentate in soli sei paesi: Germania, Stati Uniti, Francia, Svezia, Turchia e Italia. In Europa centrale, in particolare in Ungheria e in Polonia, così come in Australia, si è assistito a un calo del numero di persone che hanno chiesto di essere riconosciute come rifugiati. A livello mondiale, alla fine del 2013, si contavano 51,2 milioni migranti forzati.