Ha coinvolto anche la Akron, società del gruppo Hera, colosso emiliano e veneto dei servizi, la nuova operazione contro il traffico illecito dei rifiuti in Veneto e in Emilia Romagna. In carcere sono finiti Tiziano e Nicola Lando, titolari della ditta di trattamento rifiuti Ecolando di Sant’Angelo di Piove nel padovano. La sede della Akron è stata perquisita dagli uomini del corpo forestale. Gli investigatori ritengono che gli impianti della azienda del gruppo Hera fossero nella completa disponibilità dei dirigenti di Ecolando per il loro traffico illegale dei rifiuti. La Akron è attiva nel settore dello smaltimento dei rifiuti fino dagli anni ’90. L’inchiesta è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia e condotta dal corpo forestale dello stato del Veneto e ha portato al sequestro preventivo degli impianti, dei mezzi e degli uffici amministrativi della ditta padovana. Sono state effettuate inoltre 14 perquisizioni nelle province di Venezia, Padova, Ferrara, Bologna e Modena.
Il traffico illegale di rifiuti sarebbe consistito nel ritiro dei rifiuti, di diversa natura ma in massima parte non pericolosi, da diversi stabilimenti e dal suo fittizio trattamento. I rifiuti infatti venivano miscelati e trattati sommariamente avviandoli poi in impianti di smaltimento o di recupero contraddistinti da un codice identificativo (Cer) che non corrispondeva alla reale consistenza dei rifiuti. La Ecolando si assicurava così un importante guadagno dato dal dichiarato, ma in realtà fasullo, trattamento dei rifiuti. L’impegno degli investigatori è ora finalizzato ad accertare se vi sia stata complicità, o meno, da parte dei responsabili degli impianti di smaltimento finale.
La ditta padovana ha subito diversi procedimenti penali in questi anni. L’ultimo in ordine di tempo aveva portato al sequestro degli impianti. Il successivo rilascio di autorizzazione integrata ambientale (Aia) da parte della regione Veneto era stato concesso dato il particolare sistema di tracciamento dei rifiuti di cui la ditta si era dotata. Malgrado queste cautele l’attività criminosa era proseguita. L’inchiesta dovrà ora accertare eventuali altri collegamenti e complicità che avrebbero permesso ai Lando di portare avanti il loro traffico illegale di rifiuti. Questa ennesima indagine del corpo forestale in Veneto sembra confermare il dato allarmante diffuso da Transcrime in una recente ricerca secondo cui il mercato illegale dei rifiuti speciali vede il Veneto al primo posto in Italia con un fatturato di 149 milioni di euro.
Nel luglio di quest’anno era stato arrestato per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti Sandro Rossato titolare della “Rossato Fortunato” di Pianiga, provincia di Padova. L’ordinanza di arresto proveniva dalla procura antimafia di Reggio Calabria nel quadro di un operazione contro la famiglia ‘ndranghetista degli Alampi. Rossato era già stato arrestato, e poi prosciolto durante l’inchiesta, nel 2007 sempre per i collegamenti con la famiglia Alampi.