“Il taglio delle ferie ai magistrati velocizza i processi”. I tecnici del Servizio bilancio del Senato approvano l’intervento del governo che nel decreto Processo civile in esame in commissione Giustizia ha previsto una norma sulla riduzione delle vacanze per le toghe. “E’ evidentemente suscettibile”, scrivono, “di produrre un effetto d’impatto positivo in termini di accelerazione nella definizione dei procedimenti e non produce effetti finanziari a carico del bilancio dell’amministrazione giudiziaria”. La misura, che è stata fortemente criticata dall’Associazione nazionale magistrati, riduce anche per gli avvocati e i procuratori dello Stato, la sospensione feriale da 45 a 30 giorni.
“Questo è un falso problema”, ha detto nelle scorse ore Rodolfo Sabelli presidente dell’Anm, “e non danneggia la magistratura ma ha riflesso sul diritto di difesa. La sospensione feriale, come è stato ribadito dalla Consulta – h poi aggiunto – è a garanzia degli articoli 3 e 24 della Costituzione, per evitare che in un periodo tradizionalmente dedicato al riposo decorrano i termini di prescrizione”. Secondo Sabelli, “se a una persona che se ne sta in vacanza viene notificato un atto, ad esempio un decreto ingiuntivo, al ritorno rischia di trovarsi tempi strettissimi: il rischio dunque è di ledere un diritto”. Inoltre, ha precisato, “ci sono diverse categorie che beneficiano di ferie lunghe. È superficialmente visto come un privilegio. Dei 45 giorni previsti, 15 sono dedicato al deposito delle motivazioni dei provvedimenti presi prima delle ferie. La diminuzione della sospensione feriale creerà molti problemi ai magistrati a livello di organizzazione degli uffici giudiziari senza risolvere i problemi veri della giustizia”.