Società

Renzi, i Poteri forti e l’infinito intrattenimento

La notizia del giorno è che Renzi sta cominciando a scocciare anche i mitici Poteri forti. D’accordo, forse Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere in scadenza, non sarà più così rappresentativo: eppure, come dargli torto, quando constata la «debolezza disarmante» dei boys e delle girls di cui si circonda Matteo? Forse neppure monsignor Nunzio Galantino, segretario generale dei vescovi che ha invitato Renzi a smetterla con gli slogan, sarà così rappresentantivo della Madre Chiesa. A me, però, impressiona di più la sua precisazione successiva: «Non ce l’ho con il premier, che è giovane, è simpatico, e sa dire tante cose simpatiche». Manco fosse l’animatore di una festa di laurea, e non il Presidente del Consiglio.

Ma vogliamo parlare di Diego Della Valle, patron della Tod’s e della Fiorentina? Provocato dal conduttore provvisorio di Ottoemezzo, che gli ha mostrato l’ex amico Matteo mentre amoreggiava con il suo nemico storico, l’impagabile (ma pagatissimo) Sergio Marchionne, l’imprenditore ha dato in escandescenze. Lo ascoltavo attonito mentre lavavo i piatti, e persino mio figlio Beniamino, finendo la macedonia, mi ha invitato a non prenderlo troppo sul serio. Ok, caro Ben, Della Valle l’avrà anche detto per sue imperscrutabili ragioni, ma chi potrebbe smentire, ancora una volta, che Renzi non ha mai lavorato un giorno in vita sua, o che si circonda dei compagnucci della parrocchietta?

Insomma: da qualunque parte la si prenda, i Poteri forti, o quel che ne resta, si sono proprio scocciati. Ora ci manca solo che Matteo, dopo aver detto che il Presidente della Repubblica è d’accordo con lui, e non viceversa, affermi pure di essere apparso alla Madonna, e finisce che lo scarica anche Napolitano, senza neppure chiedere il permesso a Denis Verdini. Sapete qual è il problema? È che all’inizio un po’ d’intrattenimento, con fuochi artificiali e majorettes, poteva anche essere divertente: ma l’infinito intrattenimento no, quello è un lusso che non ci possiamo più permettere. E poi diciamola tutta: uno come Matteo pare sprecato per la politica. Uno così, come minimo, dovrebbe condurre Striscia la notizia.