Ennesima sconfitta per i socialisti di François Hollande. L’Ump, ora all’opposizione, riprende il controllo della Camera alta che aveva perso nel 2011, dopo il rinnovamento parziale dell’alta assemblea. Il partito di Marine Le Pen fa il suo ingresso al Palais di Luxembourg con due seggi: "E' una vittoria storica"
Francois Hollande incassa la terza sconfitta elettorale di fila quest’anno, dopo le amministrative e le europee. La destra dell’Ump, all’opposizione in Francia, ha riconquistato il Senato, di cui aveva perso il controllo nel 2011, dopo il rinnovamento parziale dell’alta assemblea. Per la prima volta nella storia il Front National è riuscito ad entrare al Palais du Luxembourg con due senatori.
A conteggi non ancora conclusi, la destra è però già vicina a una maggioranza fra i 15 e i 20 seggi, un risultato largamente prevedibile dopo la pesante sconfitta della sinistra alle amministrative di marzo, dal momento che i “grandi elettori” che votano in Francia per la Camera alta sono gli eletti locali. Questi consiglieri municipali (87.000 circa) rinnovano ogni 3 anni metà dei senatori (179 su 348).
Il Front National, anch’esso vittorioso a marzo con i suoi primi due deputati in Assemblea nazionale, ha concesso il bis nei due territori dove è più forte: la regione di Marsiglia, che ha eletto Stephane Ravier, e quella del Var (sud), che ha scelto David Rachline, 26 anni, che diventa il più senatore più giovane.
Dopo questa nuova affermazione, ha commentato Ravier, “resta soltanto una porta da aprire, quella dell’Eliseo”. “E’ una grande vittoria per il Front National – ha esultato Marine Le Pen, che resta personalmente fuori dal Parlamento avendo mancato l’elezione nel 2012 – una vittoria assolutamente storica, è la prima volta che entriamo in Senato e lo facciamo alla grande, con due senatori. Questo dimostra una tendenza che si accelera elezione dopo elezione”. “Non ci sono più assemblee in Francia a cui non abbiamo accesso – ha concluso con toni trionfalistici la presidente e figlia del fondatore del Front National, Jean-Marie Le Pen – non resta più una sola assemblea in cui non ci sia un patriota”.
La destra Ump, che stando al segretario socialista Jean-Christophe Cambadelis ha vinto ma “senza dilagare”, ha incassato il dovuto: “Un’altra sconfitta per il governo”, ha commentato Alain Juppé, candidato alle primarie nella destra Ump.
Per la gauche, sconfitta annunciata ma piena di simboli: Francois Hollande, al minimo della popolarità (13%) e sommerso dai problemi, è stato clamorosamente sconfitto “in casa”, la “sua” Correze, dove un seggio l’ha strappato Daniel Chasseing (Ump) con il 51,73% dei voti e il secondo potrebbe passare anch’esso a destra. Ha perso un’ex ministra di sinistra come Anne-Marie Escoffier, alla quale si deve la riforma del riassetto territoriale, ed ha perso soprattutto Jean-Pierre Michel, relatore in Senato di una legge che ha caratterizzato il primo anno della presidenza Hollande, quella sulle nozze gay, dopo essere stato l’artefice, nel 1999, della normativa sui Pacs, il Patto civile di solidarietà.
A destra vince tranquillamente l’ex primo ministro di Jacques Chirac, Jean-Pierre Raffarin, sfiorando il 66% delle preferenze nella Vienne: sarà lui, con ogni probabilità, il nuovo presidente del Senato.