Ballare per chiedere il riconoscimento della Lis, la Lingua italiana dei segni. In occasione della Giornata mondiale dei sordi del 28 settembre, udenti e non udenti si sono ritrovati in 23 città italiane per dare vita ad altrettanti flash mob. A Milano, la manifestazione si è tenuta proprio di fronte al Duomo. “Aspettiamo questo riconoscimento da molto tempo – spiega Mara Paola Domini, presidente dell’Ente nazionale sordi di Milano -. In molti altri Paesi nel mondo la lingua dei segni è stata riconosciuta, in Italia no. Siamo cittadini di serie B? Tra poco ci sarà Expo 2015, ci sarà l’accessibilità per le persone sorde?”. Oltre al riconoscimento della lingua dei segni, gli autori del flash mob hanno chiesto anche un inquadramento professionale per interpreti e assistenti della comunicazione. “L’interpretariato nelle lingue dei segni è più difficoltoso – racconta Elisa Verrando dell’Anios, associazione interpreti Lis – Incontriamo quotidianamente delle difficoltà in ambito lavorativo, che consistono nella precarietà e nel fatto che il nostro ruolo non è riconosciuto”. Le stesse richieste sono avanzate dagli assistenti alla comunicazione, che si occupano di seguire i ragazzi sordi all’interno delle scuole. Erika Crozzoletto è una di loro: “Chiediamo di essere riconosciuti come gli altri interpreti professionisti, come per ogni altra lingua, l’inglese, il francese, il tedesco” di Stefano De Agostini