Del modello sui libri normali di organizzazione non se ne trova traccia ma il nostro sistema gerontocratico, duttile, privilegia il criterio fiduciario rispetto a quello praticato, ingenuamente, dagli anglosassoni: l’accountability, sei responsabile e se sbagli paghi! I fatti si stanno accavallando. Citiamo solo i principali per non annoiare. Il primo è Alexander Pereira nominato Sovrintendente della Scala, atteso con grandi speranze per la capacità di mobilitare sponsor in un’epoca difficile per i teatri. Accusato di conflitto di interessi per il duplice ruolo di venditore e acquirente di 4 spettacoli: gli è stato ridotto il contratto ad un anno invece dei dei tre previsti. Riuscirà a fare qualcosa di buono nei 12 mesi di incarico per un teatro così complesso?
Il secondo riguarda Antonio Acerbo, il più importante collaboratore del Commissario Giuseppe Sala, raggiunto da un avviso di garanzia per il progetto Vie d’acqua. Dopo alcune concitate riunioni tra le istituzioni coinvolte, salomonicamente: gli è stato ritirata la delega per l’Expo, è rimasto responsabile unico per il procedimento di Padiglione Italia. Un de-gradato per la nostra bandiera nella manifestazione?
Infine, il capolavoro: al contempo un dimezzamento e la duplicazione di funzioni. Il caso riguarda l’Aler Milano, un simbolo di cattiva amministrazione dell’immenso patrimonio immobiliare pubblico, alla cui guida siede il criticato ex prefetto Gian Valerio Lombardi. Poiché Roberto Maroni, governatore della Lombardia, e Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, non hanno trovato un’intesa, quest’ultimo ha affidato la gestione degli oltre 28000 appartamenti, 1200 negozi, 8500 box alla Metropolitana Milanese. E’ una buona svolta? Anche uno studente al primo anno di economia capisce la differenza tra le competenze per progettare una metropolitana e quelle per la gestione immobiliare. La MM, alle prese con l’impresa titanica di realizzare le due nuove linee 4 e 5 (le cui date sono sempre più incerte), non aveva certo bisogno di complicarsi la vita!
Nel bel libro di Italo Calvino, Il visconte dimezzato, Medardo, signore di Terralba, andato alla guerra contro i Turchi, fu tagliato a metà da una cannonata. Gli fu ricucita e tornò a casa con una gruccia. Peccato che la parte rimasta fosse quella cattiva e così ne combinò di tutti i colori. Più tardi ritornò in possesso della parte buona. Ma quella era una favola.