I giudici si sono schierati all'unanimità a favore della posizione del premier spagnolo e sospendono la consultazione in programma per il 9 novembre. "La Costituzione si basa sull'unità indissolubile della Spagna", ha detto Mariano Rajoy. Entro cinque mesi l’Alta Corte dovrà esprimersi in maniera definitiva sulla revoca e motivarne la decisione
La Corte Costituzionale spagnola ha sospeso il referendum indipendentista che il governo della Catalogna vuole far celebrare il 9 novembre. Riunita in sessione plenaria, i dodici giudici hanno deciso all’unanimità di ammettere il ricorso presentato dal governo di Madrid. È stata così sospesa la legge approvata dal parlamento della Catalogna il 19 settembre a copertura legale del voto e il decreto di convocazione della consultazione elettorale firmato sabato dal premier catalano Artur Mas. Entrambe le norme restano quindi sospese per cinque mesi duranti i quali l’Alta Corte dovrà esprimersi in maniera definitiva sulla revoca e motivarne la decisione. Fino a quel momento qualsiasi consultazione è quindi illegittima.
La decisione della Corte Costituzionale è stata presa dopo che il premier spagnolo Mariano Rajoy ha presieduto il 29 settembre un consiglio dei ministri straordinario in cui ha dato il via libera al ricorso contro il referendum catalano, presentando poi la sua posizione al Tribunale costituzionale con una richiesta di sospensione. “La consultazione di autodeterminazione che vuole fare il presidente della Generalitat attenta ai diritti degli spagnoli. La Costituzione si basa sull’unità indissolubile della Spagna”, ha detto Rajoy al termine del consiglio dei ministri.