Marco Marcolin, deputato della Lega Nord originario di Montebelluna (Treviso), è già pronto a presentare la sua partecipazione alle prossime elezioni e illustra il suo programma: "Cercherò di rendere la città dei templi un porto franco". Ma come cancellare gli insulti degli esponenti del Carroccio ai siciliani? "Non ho mai avuto questa visione, per me questa è una terra bellissima"
Un referendum per l’indipendenza della Sicilia e Agrigento città porto franco. Proposte pronunciate con uno strettissimo accento veneto da Marco Marcolin, deputato veneto della Lega Nord, che sogna di diventare primo cittadino della città dei templi. Dopo le dimissioni del sindaco Marco Zambuto, condannato a due mesi e venti giorni per abuso d’ufficio, Agrigento infatti tornerà al voto la prossima primavera. E mentre i nomi dei pretendenti alla poltrona di primo cittadino sono ancora tutti da ufficializzare, il leghista Marcolin è già pronto a presentare la sua candidatura a sindaco.
“Sono veneto con madre sarda: mi sembrano origini perfette per diventare sindaco in Sicilia” scherza il diretto interessato, nativo di Montebelluna (Treviso), titolare di un seggio a Montecitorio e già sindaco del piccolo comune di Cornuda sempre in provincia di Treviso. “In realtà – spiega il deputato leghista tornando serio – da anni amici miei agrigentini mi chiedono di candidarmi sindaco nella loro città: ne ho parlato anche a Flavio Tosi e Matteo Salvini e hanno visto positivamente l’opzione”. Marcolin racconta di essere stato diverse volte ad Agrigento in vacanza ma di volerla conoscere “in campagna elettorale insieme agli agrigentini”. Come fare però per cancellare rapidamente certe dichiarazioni contro la Sicilia e i siciliani, spesso messi nel mirino da esponenti del Carroccio nel recente passato? “Li attaccava solo chi non è mai venuto in Sicilia– si giustifica Marcolin – Io non ho mai avuto questa visione: per me la Sicilia è una terra bellissima, che dovrebbe puntare tutto sul turismo”.
L’aspirante sindaco ha già due temi pronti per lanciare la sua campagna elettorale: “Faremo il referendum per l’indipendenza della Sicilia, e poi cercherò di rendere Agrigento un porto franco” annuncia entusiasta. Nessuna nuova proposta invece sul tema dell’immigrazione, argomento importante nella zona, dato che l’isola di Lampedusa è in provincia di Agrigento. “Anche lì come a Roma combatteremo le misure del ministro Alfano” tuona Marcolin, dimenticando che proprio il ministro dell’Interno è originario di Agrigento. “Beh – dice – visto che è di lì non escludo nemmeno di avercelo in coalizione: magari gli faccio simpatia e mi appoggia”.
Se dovesse davvero ufficializzare la sua candidatura, Marcolin non sarebbe il primo candidato della Lega Nord in Sicilia: la prima fu Angela Maraventano, aspirante primo cittadino di Lampedusa e quindi eletta senatrice in Emilia Romagna, poi fu la volta di Giuseppe Scrivano, sindaco di Alimena, cittadina sulle Madonie, capolista alla Camera alle elezioni politiche del 2013, quindi arrivò Antonio Mazzeo, candidato al Parlamento Europeo nel maggio scorso originario del piccolo comune catanese di Maletto, dove il partito di Salvini raggiunse uno storico 32 per cento. Sempre alle ultime elezioni europee si candidò anche l’ex sindaco di Agrigento Zambuto, che in campagna elettorale lanciò una curiosa serie di spot virali in cui parlava imitando alcuni accenti settentrionali: tra questi anche il veneto, lo stesso accento di Marcon, che adesso si candida proprio per amministrare la città dei templi. Quasi un paradosso, ma d’altra parte Agrigento è pur sempre la terra di Luigi Pirandello.