“Dal presidente della Repubblica Napolitano ho subito una forte ingiustizia quando ero magistrato. Ma da sindaco ho superato questa sofferenza personale e ho intrapreso relazioni istituzionali con il presidente“. Lo dichiara Luigi De Magistris in un’intervista ad Alessandro Milan per “24 Mattino” (Radio24). “All’epoca Napolitano” – continua il sindaco di Napoli – “presiedeva il Csm che mi ha trasferito, e pur essendomi rivolto più volte a lui per non lasciarmi isolato in Calabria, non ha ritenuto di raccogliere il mio appello. Io continuo a fare il sindaco e sono certo che lo farò fino a 2016. Ci sarà collaborazione leale, ma anche libertà”. De Magistris esclude categoricamente che ci sia correlazione tra le sue critiche al capo dello Stato e e la non partecipazione di Napolitano alla cena di gala di domani sera a Napoli, alla vigilia del vertice della Bce: “Era già previsto che il capo dello Stato non partecipasse alla cena così come era già previsto, prima della sentenza di condanna, che non vi partecipassi io”. Il primo cittadino di Napoli risponde anche al presidente dell’autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, che lo ha invitato a dimettersi dopo la condanna in primo grado per abuso d’ufficio: “Raffaele non ha mai subito nella sua esperienza da magistrato la violenza istituzionale che ho subito io e quindi chiedo a Raffaele di mettersi nei miei panni. Lui è un amico, abbiamo sempre avuto rapporti forti, anche professionali. Gli chiedo di andare avanti nel suo lavoro. Nel Paese” – prosegue – “c’è molto bisogno di contrasto alla corruzione perché finora, e mi assumo la responsabilità di quello che dico, nonostante le nomine, i cambiamenti, le riforme, Raffaele Cantone e quant’altro la corruzione continua ad essere dilagante”. De Magistris poi annuncia: “Mi stanno chiedendo da più parti di dimettermi, ma farò ricorso, ci sarà solo una sospensione temporanea. Il vicesindaco avrà il ruolo formale, sarò il sindaco sospeso e starò di più tra la gente per le strade della città. Se la salute mi accompagna e la maggioranza della gente me lo chiede, mi ricandiderò a sindaco di Napoli“. E aggiunge: “Si dovrebbe dimettere chi ha rubato, a me invece chiedono di pagare per aver fatto il mio dovere. C’è una forte dicotomia tra il potere che mi vuole fermare e la gente che mi chiede di continuare” di Gisella Ruccia
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