I top manager bancari dovrebbero restituire i bonus ricevuti se i dirigenti hanno causano danni a lungo termine con decisione sbagliate e troppo rischiose. Lo sostiene il Fondo monetario internazionale in uno dei capitoli analitici dell’aggiornamento del Global Financial Stability Report. Il Fondo sottolinea che “vi è un ampio consenso sul fatto che i rischi eccessivi presi dalle banche abbiano contribuito alla crisi finanziaria globale” e per questo “sono in corso riforme per rafforzare ulteriormente il quadro normativo, riallineare gli incentivi e favorire un comportamento prudente dei banchieri”.

“La riforma della finanza ha fatto molto per migliorare gli standard di governance e di compenso dei manager ma in alcune aree è necessario fare di più, rendendo i compensi dei manager più sensibili ai rischi di default e più dipendenti ai risultati di lungo termine”, mette in evidenza Gaston Gelos, responsabile della divisione sulla Stabilità Finanziaria Globale del Fmi. “I banchieri dovrebbero essere premiati per la creazione di valore di lungo termine, non per le scommesse di breve termine. Anche se assumere una dose salutare di rischi è parte della mission della banca, qualche volta ne vengono assunti di più di quanto non sia socialmente desiderabile”.

Le pratiche salariali, raccomanda ancora Washington, “devono riflettere appieno i rischi che i banchieri prendono”. I risultati dell’analisi del Fondo “mostrano che le banche con membri del consiglio che guadagnano indipendentemente dalla gestione si assumono meno rischi”. Nel rapporto si sostiene che i compensi dei top manager devono essere allineati “in modo più appropriato” con “metodi di differimento delle compensazioni” e anche con delle vere e proprie “restituzioni” di quanto assegnato come bonus di risultato.

“I compensi dei banchieri e la governance devono essere migliorati se si vuole un sistema finanziario più sicuro”, afferma ancora il Fmi, sottolineando che i compensi dei manager dovrebbero essere adeguati al rischio e nei consigli di amministrazione dovrebbero sedere amministratori indipendenti e si dovrebbe valutare la possibilità di dare accesso ai creditori nei cda: “La trasparenza è essenziale per la responsabilità e l’efficacia della disciplina di mercato”.

Dopo essere calati in seguito alla crisi, i compensi degli amministratori delegati hanno recuperato, mette in evidenza ancora il Fondo, precisando che il ruolo degli incentivi di lungo termine è in aumento. La quota degli amministratori indipendenti  è cresciuta sia in Europa che negli Stati Uniti così come il ruolo delle funzioni legate al rischio.

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