Un errore che è costato spreco di soldi alla coalizione anti-Isis e che ha dato ossigeno ai miliziani dell’autoproclamato califfato islamico di Abu Bakr al-Baghdadi. L’esercito iracheno ha consegnato, il 19 settembre, cibo e armi sui territori occupati dai combattenti dell’Isis. Niente di volontario, ovviamente, ma un errore da parte dei militari di Baghdad. Il governo avrebbe già avviato un’inchiesta sull’accaduto.
Secondo le ricostruzioni, i piloti dell’aeronautica irachena avrebbero sorvolato le zone di confine con il califfato, nei pressi della provincia occidentale di al-Anbar, e paracadutato viveri e armi che erano destinati alle truppe di terra governative assediate dai jihadisti. “O i piloti non hanno abbastanza esperienza o si è trattato di un errore dell’intelligence o tecnico”, ha commentato con Al Arabiya l’esperto del Washington Institute, Ghassan Attiyah. Fatto sta che i miliziani di al-Baghdadi si sono visti “recapitare” un bel mucchio di rifornimenti. “Perché queste operazioni vengano fatte con esattezza – ha continuato l’esperto – è necessario avere un equipaggiamento avanzato e, inoltre, notizie di intelligence sul territorio”.
Hakim al-Zamili, membro della commissione Sicurezza e Difesa del Parlamento iracheno ha dovuto ammettere l’errore con un certo imbarazzo: “Alcuni piloti che trasportavano armi e cibo non hanno lanciato gli aiuti ai soldati, in particolare alle brigate 1 e 30, che erano sotto assedio”. Secondo il canale al-Hadath, affiliato alla tv satellitare Al Arabiya, il governo ha lanciato un’inchiesta sull’episodio.