“Quando abbiamo deciso di fare ricorso ci prendevano tutti in giro, come se volessimo paragonare la Valsusa al Vietman dove è nato il Tribunale Permanente dei Popoli”. Livio Pepino, magistrato in pensione, non nasconde la propria soddisfazione. L’istanza presentata dal Controsservatorio Valsusa è stata accolta da Tribunale internazionale che nel primo semestre dell’anno prossimo si esprimerà sul Tav Torino-Lione. A fare eco alle parole di Pepino ci pensa Albero Perino, leader storico dei NoTav valsusini: “Il movimento ha fatto le barricate di pietre, ma abbiamo anche fatto centinaia, migliaia di barricate di carta“. Al centro del ricorso, che anche se vinto non avrà alcun valore esecutivo, c’è la mancata partecipazione dei valsusini alle scelte che hanno portato alla costruzione dell’alta velocità. “Quando le proteste – conclude Pepino – avvengono lontano da noi, vengono santificate da tutti, quando avvengono a casa nostra sono ignorate” di Cosimo Caridi