L’inciucio per governare la provincia di Taranto, ora, ha il crisma dell’ufficialità. Il primo atto del neo presidente Martino Tamburrano, berlusconiano eletto grazie ai voti di una buona parte del Pd ionico, è stato quello di nominare il democratico Gianni Azzaro suo vice. Una nomina, insomma, che suggella le larghe intese nella terra dell’Ilva. Forza Italia e Partito democratico, quindi, si apprestano ad amministrare insieme, nonostante i divieti del segretario regionale Michele Emiliano e – soprattutto – nonostante le diverse posizioni che occupano proprio a Taranto.
Lo stesso Gianni Azzaro, infatti, è capogruppo Pd in consiglio comunale dove siede tra i banchi della maggioranza che sostiene il vendoliano sindaco di Taranto, Ippazio Stefano. Insomma al comune con il centrosinistra e in provincia con il centrodestra. “Guardi – ha spiegato Azzaro a ilfattoquotidiano.it – di queste situazioni presto se ne vedranno tante in diverse parti d’Italia: la legge Delrio non prevede il premio di maggioranza e quindi ci saranno spesso accordi tra amministratori. Perché il punto – ha aggiunto il neo vicepresidente – è che comune e provincia sono due realtà completamente diverse: nel primo caso c’è un accordo politico, nel secondo c’è un accordo istituzionale. Del resto quando le province saranno cancellate, sindaci di diverso colore politico dovranno collaborare per il bene del territorio”.
Una situazione delicata, quindi, a cui lo stesso Emiliano sta cercando di mettere un freno. Dopo aver chiesto ai “traditori” di dimettersi, l’ex sindaco di Bari candidato alle primarie in vista delle prossime regionali, ha riunito la segreteria pugliese del Pd e ottenuto la convocazione di un’assemblea degli iscritti che dovrà decidere sul futuro del Pd di Taranto. Commisariamento? Espulsioni? Al momento non si esclude nulla, ma quello che è certo è che l’assemblea, che si terrà proprio a Taranto dopo il 12 ottobre, si preannuncia particolarmente infuocata.
La segreteria regionale, infatti, in un comunicato stampa ha chiarito che intende “esaminare complessivamente gli effetti in Puglia della legge Delrio e come questa è stata applicata” e auspica “che il Pd di Taranto possa quanto prima esprimere la propria posizione sull’esito delle elezioni provinciali in terra ionica, manifestando piena coerenza con la linea politica decisa dalla direzione regionale”. Lo scontro intestino ai democratici, quindi, appare inevitabile. Come se non bastasse, a tutto questo si aggiunge, che l’intenzione della segreteria è quella di aprire l’assemblea anche ai cittadini, già particolarmente ostici con il Pd ionico dopo l’inchiesta “ambiente svenduto”.
Intanto continuano le polemiche. Nelle scorse ore, il governatore Nichi Vendola ha affermato: “Quello che si vede a Taranto con Forza Italia, Cito ed una parte del Partito Democratico, tutti assieme appassionatamente, mi ricorda quel genere cinematografico dell’horror che fa dire ‘a volte ritornano'”. Non solo. “Credo”, ha aggiunto, “che sia una pagina veramente brutta, di cattiva politica, di trasformismo e di gattopardismo. Quello che inquieta è il dietro le quinte di questa operazione: c’è stato un dibattito nella direzione regionale del Pd e alla fine si è negata la possibilità di fare un accordo con Forza Italia, ma quello si è determinato comunque. Siamo davanti ad un qualcosa di particolare. Poi ognuno si assume le proprie responsabilità. Io dico che quella coalizione di interessi non detti è inquietante per il futuro di Taranto ”.
Parole che hanno immediatamente scatenato l’ira del segretario provinciale del Pd, Walter Musillo, che in una nota stampa ha risposto: “Il peggior film dell’horror a cui abbiamo assistito in questi anni è stato sentire il presidente Vendola ridere al telefono con Girolamo Archinà a proposito dell’aggressione ricevuta dal giornalista mentre faceva domande sui malati di tumore a Taranto. Vendola smettesse di salire sul piedistallo di una presunta superiorità morale e politica verso la realtà jonica. Non gli è consentito. Non è consentito a chi – ha aggiutno Musillo -, contro il volere degli elettori, ha imbarcato, nella sua maggioranza e nel suo governo, esponenti di Forza Italia e del centrodestra. L’attuale assessore al bilancio della Regione Puglia è stato eletto nelle liste del centrodestra foggiano e il gattopardismo di Vendola ne ha fatto l’assessore più importante della sua giunta. Anziché dare consigli politici al Pd di Taranto, da Vendola preferiamo ricevere il contributo di chi guarda prima di tutto ai gravi problemi di Taranto, e non ricevere sermoncini di purezza ed ortodossia del tutto fuori luogo”.
Politica
Province, a Taranto Fi e dissidenti Pd si dividono seggi. Caos tra i dem in Puglia
Il primo atto del presidente di Forza Italia è stato quello di nominare il vice del partito democratico. Ma il segretario Michele Emiliano aveva vietato i listoni unici e ora convoca l'assemblea regionale
L’inciucio per governare la provincia di Taranto, ora, ha il crisma dell’ufficialità. Il primo atto del neo presidente Martino Tamburrano, berlusconiano eletto grazie ai voti di una buona parte del Pd ionico, è stato quello di nominare il democratico Gianni Azzaro suo vice. Una nomina, insomma, che suggella le larghe intese nella terra dell’Ilva. Forza Italia e Partito democratico, quindi, si apprestano ad amministrare insieme, nonostante i divieti del segretario regionale Michele Emiliano e – soprattutto – nonostante le diverse posizioni che occupano proprio a Taranto.
Lo stesso Gianni Azzaro, infatti, è capogruppo Pd in consiglio comunale dove siede tra i banchi della maggioranza che sostiene il vendoliano sindaco di Taranto, Ippazio Stefano. Insomma al comune con il centrosinistra e in provincia con il centrodestra. “Guardi – ha spiegato Azzaro a ilfattoquotidiano.it – di queste situazioni presto se ne vedranno tante in diverse parti d’Italia: la legge Delrio non prevede il premio di maggioranza e quindi ci saranno spesso accordi tra amministratori. Perché il punto – ha aggiunto il neo vicepresidente – è che comune e provincia sono due realtà completamente diverse: nel primo caso c’è un accordo politico, nel secondo c’è un accordo istituzionale. Del resto quando le province saranno cancellate, sindaci di diverso colore politico dovranno collaborare per il bene del territorio”.
Una situazione delicata, quindi, a cui lo stesso Emiliano sta cercando di mettere un freno. Dopo aver chiesto ai “traditori” di dimettersi, l’ex sindaco di Bari candidato alle primarie in vista delle prossime regionali, ha riunito la segreteria pugliese del Pd e ottenuto la convocazione di un’assemblea degli iscritti che dovrà decidere sul futuro del Pd di Taranto. Commisariamento? Espulsioni? Al momento non si esclude nulla, ma quello che è certo è che l’assemblea, che si terrà proprio a Taranto dopo il 12 ottobre, si preannuncia particolarmente infuocata.
La segreteria regionale, infatti, in un comunicato stampa ha chiarito che intende “esaminare complessivamente gli effetti in Puglia della legge Delrio e come questa è stata applicata” e auspica “che il Pd di Taranto possa quanto prima esprimere la propria posizione sull’esito delle elezioni provinciali in terra ionica, manifestando piena coerenza con la linea politica decisa dalla direzione regionale”. Lo scontro intestino ai democratici, quindi, appare inevitabile. Come se non bastasse, a tutto questo si aggiunge, che l’intenzione della segreteria è quella di aprire l’assemblea anche ai cittadini, già particolarmente ostici con il Pd ionico dopo l’inchiesta “ambiente svenduto”.
Intanto continuano le polemiche. Nelle scorse ore, il governatore Nichi Vendola ha affermato: “Quello che si vede a Taranto con Forza Italia, Cito ed una parte del Partito Democratico, tutti assieme appassionatamente, mi ricorda quel genere cinematografico dell’horror che fa dire ‘a volte ritornano'”. Non solo. “Credo”, ha aggiunto, “che sia una pagina veramente brutta, di cattiva politica, di trasformismo e di gattopardismo. Quello che inquieta è il dietro le quinte di questa operazione: c’è stato un dibattito nella direzione regionale del Pd e alla fine si è negata la possibilità di fare un accordo con Forza Italia, ma quello si è determinato comunque. Siamo davanti ad un qualcosa di particolare. Poi ognuno si assume le proprie responsabilità. Io dico che quella coalizione di interessi non detti è inquietante per il futuro di Taranto ”.
Parole che hanno immediatamente scatenato l’ira del segretario provinciale del Pd, Walter Musillo, che in una nota stampa ha risposto: “Il peggior film dell’horror a cui abbiamo assistito in questi anni è stato sentire il presidente Vendola ridere al telefono con Girolamo Archinà a proposito dell’aggressione ricevuta dal giornalista mentre faceva domande sui malati di tumore a Taranto. Vendola smettesse di salire sul piedistallo di una presunta superiorità morale e politica verso la realtà jonica. Non gli è consentito. Non è consentito a chi – ha aggiutno Musillo -, contro il volere degli elettori, ha imbarcato, nella sua maggioranza e nel suo governo, esponenti di Forza Italia e del centrodestra. L’attuale assessore al bilancio della Regione Puglia è stato eletto nelle liste del centrodestra foggiano e il gattopardismo di Vendola ne ha fatto l’assessore più importante della sua giunta. Anziché dare consigli politici al Pd di Taranto, da Vendola preferiamo ricevere il contributo di chi guarda prima di tutto ai gravi problemi di Taranto, e non ricevere sermoncini di purezza ed ortodossia del tutto fuori luogo”.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.