Comma 22. “Io meglio di Berlusconi” (Corrado Passera, 22-9). Senza passera?
Serie A. “La sfida di Renzi: il reintegro crea lavoratori di serie B” (La Stampa, 27-9). Meglio tutti disoccupati, ma di serie A.
Signora mia. “Passa il reato di depistaggio. Brunetta: ‘Regalo ai pm’” (Libero, 25-9). “Reato di depistaggio: adesso i democratici armano le Procure” (il Giornale, 25-9). Ora manca soltanto che non si possa più neanche più depistare. Dove andremo a finire.
Piccino mio. “Vescovo in gattabuia, una première. Linea dura. Custodia cautelare di un reo non ancora processato. Arresto, condanno ma non giudico. Chi sono io per imprigionare? Decidetevi, padre santo e cattolici” (Giuliano Ferrara, il Foglio, 25-9). Ora manca soltanto che in Vaticano non si possano più nemmeno inchiappettare i bambini. Non c’è più religione.
Cambia verso alla vocale. “Cosa mi accomuna a Marchionne? Spero il finale” (Matteo Renzi, il Foglio, 27-9). Voleva dire “il fanale”.
L’alfa e l’omega. “Renzi negli Usa comincia da Twitter” (Repubblica, 22-9). E lì finisce.
Mission impossible. “Bruno e l’inchiesta penale: ‘Non mollo. Vogliono sporcare la mia moralità’” (La Stampa, 21-9). Tranqui, Donato: anche volendo sarebbe impossibile.
Cronoprogramma. “Padoan: la recessione finirà nel 2015” (La Stampa, 21-9). Se sai pure il giorno preciso, me lo segno.
Il testimonial. “Salvini: dopo la Scozia tocca al Veneto” (Corriere della sera, 22-9). Il Veneto: grazie del pensiero, ma ci basta la sfiga che hai portato alla Scozia.
Poteri fotti. “‘Non temo i poteri forti’. Renzi va da Marchionne” (Repubblica,27-9). Qui niente battuta: è già incorporata nel titolo.
Proprietà transitiva. “Verdini a giudizio per finanziamento illecito: anche lui vittima della giustizia anti-Renzi” (il Giornale, 23-9). Vedi sopra.
Coscienza. “Sull’articolo 18, nel Pd non può esserci libertà di coscienza” (Matteo Orfini, presidente Pd, Repubblica, 23-9). Non so più dove ho messo la mia.
Obtorto Colle/1. “Bimbo autistico non poteva andare al Quirinale. Escluso dalla scuola: mancava l’accompagnatore. Proteste, poi la soluzione: incontrerà anche lui Napolitano” (Repubblica, 23-9). Povero ragazzo, l’aveva quasi sfangata.
Obtorto Colle/2. “Deposizione di Napolitano, la mossa di Riina: ‘Voglio esserci anch’io’. Bagarella e Ciancimino si accodano alla richiesta di assistere all’udienza” (Repubblica, 27-9). Purchè non si sappia troppo in giro, chè hanno una reputazione da difendere.
Dal Vangelo secondo Matteo. “Quella di Renzi per qualcuno sarà pure retorica, ma non possiamo non condividere la verità di questa affermazione sulla scuola… Siamo sempre pronti a criticare tutto e a non vedere quel poco o tanto di buono che ci circonda… più a distruggere che a costruire. Ben venga la retorica, se ci rende più attenti alle cose belle che avvengono tutti i giorni e che a volte diamo per scontate” (Alfonso Signorini, Chi, 21-9). Chi? Signorini. Ah ecco.
Dal Vangelo secondo Giorgio. “Napolitano ha già spiegato di non avere niente da dire. Ma evidentemente al tribunale palermitano, la parola del capo dello Stato non basta” (il Foglio, 26-9). Strano, è lo stesso che esaltò la missione di pace dell’Armata Rossa sovietica che soffocava nel sangue la rivolta di Budapest, poi si fece rieleggere dopo aver giurato mille volte che non l’avrebbe fatto mai e poi mai. Possibile che ci sia ancora qualcuno che non gli crede?
Senti chi parla/1. “Non si usi il tema del lavoro come ariete per cambiare i rapporti interni al Pd” (Lorenzo Guerini, vicesegretario renziano Pd, La Stampa, 22-9). Con chi ce l’hai? Dici a noi?
Senti chi parla/2. “Sul lavoro ci vuole più coraggio, basta conservatorismi, l’Italia deve rinnovarsi” (Giorgio Napolitano, 22-9). Prendete me, che a 89 anni ancora lavoro e nessuno mi licenzia.
Renzullo. “L’Italia di oggi è un Paese ingiusto. Cambiarlo è necessario. Ma costa fatica. Siamo disponibili a provarci? Vogliamo davvero smettere di piangere?” (Aldo Cazzullo , Sette, 26-9). Subito, anche perchè fai scompisciare dal ridere.
Quote Giorgio. “Il presidente lamenta l’‘esigua minoranza’ delle donne al vertice della magistratura” (Corriere, 26-9). Lui infatti, quando nominò i suoi 10 saggi, non ne inserì neanche una.
Giorgio da Volpedo. “La modernità di un signore di novant’anni. Scavalcàti in modernità, coraggio e gioventù da un signore che tra novemesicompirà90anni.Unsignore,Giorgio Napolitano, che nella vita in questione, per altro, può esser considerato davvero al di sopra di ogni sospetto, avendo intrecciato per quasi due terzi di secolo la propria vita con le lotte per il lavoro e le speranze del movimento operaio” (Federico Geremicca, La Stampa, 23-9). Uahahahahahahahah.
Nostradamus. “Quando Craxi prevedeva la videocrazia e la Repubblica dei giudici” (La Stampa, 23-9). Se prevedeva pure le condanne e la fuga, era a cavallo.
Il fischio del Falco. “Il capitano de Falco rimosso dal settore operativo della Capitaneria di Porto: ‘Schettino in cattedra e io spedito in ufficio. Questo Paese storto punisce i suoi servitori’” (Repubblica, 25-9). Resta in poltrona, cazzo.
Il fischio del Merlo. “Denunzia la persecuzione dei giudici il sindaco che, secondo la sentenza di primo grado, da giudice non perseguiva ma perseguitava i politici: abuso d’ufficio per le illegittime intercettazioni (tabulati) a strascico a Rutelli, Mastella, Minniti, Gozzi, Prodi..” (Francesco Merlo, Repubblica, 27-9). Quindi, ad avviso del Merlo, intercettazioni (con il contenuto delle telefonate) e tabulati (senza) sono sinonimi. È come dare a Merlo del giornalista.
Il Fatto Quotidiano del Lunedì, 29 settembre 2014