Paolo Scaroni si è dimesso dal consiglio di amministrazione di Generali. Lo ha fatto sapere il Leone di Trieste, spiegando che l’ex ad dell’Eni ha “comunicato oggi al presidente Gabriele Galateri di Genola le proprie dimissioni dal consiglio”. Scaroni ha dunque preferito lasciare senza attendere il 14 ottobre, data per cui è convocata l’assemblea del gruppo che avrebbe dovuto votare sul suo reintegro. Lo scorso 15 maggio il manager aveva infatti dovuto autosospendersi in seguito alla condanna a tre anni di reclusione per il disastro ambientale causato dalla centrale Enel di Porto Tolle quando lo stesso Scaroni era al vertice del gruppoLa decisione, si legge nella nota, “è legata a nuovi impegni lavorativi che rendono difficile svolgere con la dovuta dedizione l’incarico di consigliere e potrebbero determinare eventuali conflitti d’interesse“. Scaroni, indagato per corruzione internazionale insieme all’attuale ad del Cane a sei zampe Claudio Descalzi, è infatti di recente diventato vicepresidente della banca di investimento Rothschild. In Generali, oltre a essere consigliere indipendente, era presidente del Comitato per la remunerazione e membro del Comitato per le nomine e la corporate governance.

Mario Greco, amministratore delegato del gruppo assicurativo, tre giorni fa aveva detto di “augurarsi” che Scaroni non lasciasse. Ma, stando alle indiscrezioni di stampa, i fondi stranieri erano intenzionati a votare contro il suo reintegro.

Galateri di Genola ha espresso “grande rammarico” per la decisione di Scaroni, che ha “sempre dato uno straordinario positivo contributo ai lavori del consiglio grazie alla notevole esperienza acquisita in società di livello internazionale”. 

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