“L’Italia è una democrazia malata”. Luigi de Magistris in conferenza stampa ribadisce l’amarezza provata per la condanna Why Not, a cui è conseguita la sospensione dalla sue funzioni di sindaco di Napoli in forza della legge Severino. L’ex pm ha parlato nella sala Giunta del Comune di Napoli con tutti gli assessori schierati alle sue spalle e il gonfalone del Comune.”Mi è stato notificato un atto ingiusto, grave. I servitori dello Stato … vengono fermati attraverso l’utilizzo della cosiddetta legalità formale… Non uso più il termine legalità, uso il termine giustizia. Perché nelle democrazie malate e l’Italia è una democrazia malata, altrimenti non accade che persone che hanno coraggio di fare attività contro un sistema criminale, corruzione e mafie, hanno coraggio di investigare contro apparati deviati dello Stato … non solo vengono premiati o presi come un esempio, ma sono cattivi magistrati… “.

“Ho avuto la tentazione forte di abbandonare le istituzioni”. C’è molta “strada da fare per evitare che l’Italia diventi regime” ha detto che il primo cittadino “sospeso” che sostiene di essere stato “fermato attraverso la legalità formale in una democrazia malata. Per quello che ho passato negli ultimi 15 anni se non avessi avuto granitica fiducia nelle istituzioni avrei mollato. Ma ho sempre sentito il dovere di denunciare la corruzione. Ho avuto la tentazione forte di abbandonare le istituzioni e di scegliere la disobbedienza civile non firmando la notifica, ma non l’ho fatto”. Ribadendo la sua innocenza rispetto alle accuse del processo che lo ha visto condannato a un anno e tre mesi per abuso d’ufficio de Magistris ha proseguito: “So di aver fatto sempre il mio dovere… Ci sono stati dei magistrati che hanno aperto su di me tra il 2007 e il 2009 70 procedimenti penali. Mi hanno rivoltato come un calzino”.  

“Farò il sindaco per la strada, starò molto tra la gente”. L’ex pm è convinto che “la sospensione sarà breve, siamo fiduciosi nei ricorsi, 3-4 mesi”. Anche l’appello dovrà essere breve secondo l’ex magistrato che ha citato anche la questione prescrizione e il fatto che il processo di primo grado sia stato celebrato con grande velocità: “Anche per una questione di par condicio….“. “La Digos ha notificato l’atto ieri sera a casa al presidente del consiglio comunale Pasquino che era in pigiama. Forse temevano che lui o io potessimo fuggire”. Poi come già ripetuto nei giorni scorsi de Magistris ha insistito: “Farò il sindaco per la strada, starò molto tra la gente”. [brightcove]3817137238001[/brightcove]

“Onesto fino al midollo e ho ancora la certezza che altri giudici rimedieranno”. Il sindaco sospeso parla di un “paese marcio” in cui se “essere pregiudicato” significa “non essermi girato dall’altra parte, sarò pregiudicato”.  “Mi dicevano, lascia perdere ti trasferiamo a Napoli nella tua città. Lascia perdere – ha raccontato – ti facciamo capo del Dap…”.  Un attacco durissimo quello di de Magistris che ribadisce che non farà nessuno passo indietro: “Non mi dimetto. Le dimissioni sono un fatto etico non richiesto da quella che definisco legalità formale. Si prevede la sospensione, perché allora mi volete far dimettere? Lo farei se avessi tradito i concittadini, se avessi rubato, se fossi un corrotto o un mafioso. Invece mi condannano, unico caso in Italia, per abuso d’ufficio non patrimoniale perché ho osato fare un decreto dopo che un vicequestore mi ha chiesto di acquisire utenze in contatto con criminali. Non sapevo chi erano, scopro che sono di parlamentari e mi fermo. Vengo condannato e mi dovrei dimettere? Mi sento onesto fino al midollo e ho ancora la certezza che altri giudici rimedieranno”. 

“Contro di me si saldano poteri che me l’hanno giurata a morte con la volontà di molti di mettere le mani sulla città. Vedo una dicotomia – ha incalzato – tra la nomenklatura di regime che parla sempre la stessa lingua e le persone che, comunque la pensino sull’amministrazione, hanno ben capito di cosa stiamo parlando. I segnali inquietanti si sono visti ad esempio sulla questione Bagnoli. La nostra è un’operazione di libertà e di resistenza nei confronti di un sistema che vorrebbe rimettere le mani sulla città”. Nel giorno in cui a Napoli si sono registrati scontri e tensioni per il vertice Bce de Magistris non ha risparmiato nessuno: “Grazie alla celerità del prefetto, mi è stato risparmiato l’imbarazzo di stringere certe mani. Se non fossi stato sospeso avrei fatto un discorso politico, condannando lo strozzinaggio che le banche centrali europee attuano verso i cittadini. Forse qualche manina dell’ex Sifar mi ha sentito e ha deciso di accelerare la sospensione”.

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