La Cassazione ha confermato la condanna dei due poliziotti che uccisero Giuseppe Turrisi negli uffici della stazione Centrale. Il procuratore generale: "Fu un pestaggio selvaggio". Letale un calcio al costato "sferrato con gli anfibi, che gli ha provocato emorragie interne". Colpevoli di omicidio preterintenzionale Emiliano D’Aguanno e Domenico Romitaggio
“Fu un pestaggio selvaggio”. La Cassazione rende definitive le condanne a 12 anni di reclusione per i due agenti della Polfer di Milano che, il 6 settembre del 2008, picchiarono fino ad ucciderlo Giuseppe Turrisi, un clochard che dormiva nella stazione Centrale di Milano. I due agenti sono stati ritenuti colpevoli di omicidio preterintenzionale. “Si è trattato di un pestaggio debordante e violento”, ha ricordato il Sostituto Procuratore generale della Cassazione Pasquale Fimiani.
“C’è un fotogramma che inquadra il povero Turrisi mentre entra, vivo e con i suoi piedi, nell’ufficio della Polfer dal quale uscirà portato via in ambulanza”, ha detto il procuratore Fimiani. L’uomo è stato ucciso a furia di botte e “mortale” è stato “un calcio al costato sferrato con gli anfibi che gli ha provocato emorragie interne”, ha aggiunto il Pg ripercorrendo le conclusioni della sentenza di Appello. Turrisi morì poco dopo in ospedale.
In primo grado, i due agenti della Polfer responsabili del pestaggio, Emiliano D’Aguanno e Domenico Romitaggio, erano stati condannati a pene più lievi: il primo a 10 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale, e il secondo a tre anni per falso. In secondo grado, invece, la Corte d’Assise d’appello ha inasprito le pene e ha giudicato responsabile dell’omicidio anche Romitaggio. Il Collegio della V Sezione Penale è stato presieduto da Giuliana Ferrua.