E’ svizzero l’operatore della Croce rossa è morto a Donetsk. Il vice ministro degli Esteri russo Aleksiei Meshkov, durante una cerimonia all’ambasciata italiana a Mosca, aveva annunciato che l’uomo era di nazionalità italiana. “E’ sicuramente del Canton Ticino”, ha confermato il presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, attualmente in Georgia, precisando che si tratta di uno svizzero e non di un italiano, come emerso inizialmente. “Siamo tutti sotto choc”, ha aggiunto. L’uomo è morto in seguito al bombardamento dell’edificio in cui si trovava.
Oggi nuovo bombardamento ha colpito il centro della città, roccaforte dei miliziani separatisti nell’Ucraina sud-orientale. Lo riportano le agenzie Interfax e Ria Novosti precisando che violente esplosioni sono state sentite nella zona di piazza Lenin e via Artiom. Secondo il Comune di Donetsk, anche un centro commerciale è stato colpito dai proiettili di artiglieria nel primo bombardamento sul centro della città dall’inizio della fragile tregua siglata il 5 settembre a Minsk tra il governo di Kiev e i miliziani separatisti. Il ministero dell’Interno dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk accusa le truppe di Kiev del bombardamento e sostiene che è stato colpito un palazzo di nove piani in via dell’università.
Questa mattina, inoltre, i miliziani separatisti hanno sferrato un nuovo attacco all’aeroporto di Donetsk. Lo sostengono le forze armate ucraine precisando di controllare ancora lo scalo. Il premier dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Aleksandr Zakharcenko, ha invece affermato ieri che i suoi uomini controllano il 90 per cento del territorio aeroportuale e puntano a conquistare tutto lo scalo “entro la fine della settimana”.