Doveva assistere in sala operatoria una paziente che era arrivata in ospedale in condizioni di urgenza per un parto cesareo. Ma dopo l’anestesia presso l’ospedale di Orthez, nei Pirenei francesi, la donna, 28 anni, ha avuto un arresto cardiaco ed è morta, mentre il bambino si è salvato. E’ stata fermata l’anestesista, una belga di 45 anni, che, una volta convocata in commissariato, si è presentata davanti agli agenti con un tasso alcolico di oltre 2 grammi per litro di sangue. La donna, con patologici problemi di alcolismo, rischia cinque anni di carcere per omicidio colposo.
L’inchiesta, subito avviata nella notte fra venerdì e sabato, ha fatto emergere gravi anomalie, tanto che il reparto maternità è stato chiuso. A formalizzare l’accusa è stato il procuratore di Pau, Jean-Christophe Muller. La donna, infatti, dopo l’arresto cardiaco, era stata trasferita proprio a Pau, dotato di una struttura ospedaliera più attrezzata. Alcuni testimoni avrebbero riferito che l’anestesista aveva mostrato difficoltà a comprendere le indicazioni e le richieste dei chirurghi.
Il magistrato ha ravvisato due diversi tipi di anomalie. La prima riguardante le condizioni in cui si è svolta l’anestesia, con “l’uso di prodotti anestetici e di respirazione artificiale non conformi a quelli abituali”, la seconda dovuta al comportamento dell’anestesista, “che non era in condizioni normali durante l’intervento”. L’equipe medica presente in sala operatoria ha testimoniato di aver ravvisato nella collega – chiamata d’urgenza ad intervenire – “difficoltà nell’esprimersi, nel comprendere e nel reagire”.