Il Centro italiano per i rifugiati: "Misure urgenti o il numero di vittime non diminuirà". Intanto motovedette di guardia costiera e guardia di finanza stanno raggiungendo un peschereccio carico di migranti a 40 miglia dall'isola siciliana
Sono due i naufragi e 130 le vittime a causa del rovesciamento di due barconi a largo delle coste della Libia. Il Cir, Centro Italiano per i Rifugiati, aggiorna le informazioni diffuse giovedì dalla Guardia Costiera libica che parlava di un solo affondamento, 10 vittime tra i profughi africani e decine di dispersi. La situazione è ben più grave e a perdere la vita potrebbero essere oltre 100 persone, visto che il totale dei “passeggeri” delle barche naufragate a 3 miglia dalle coste africane arriva a 250 persone, di cui ne sono state ritrovate solo 120. Gli aggiornamenti sulla tragedia arrivano proprio nel giorno in cui si ricorda il naufragio di Lampedusa, un anno fa, in cui morirono 366 migranti. Intanto, a largo dell’isola è stato avvistato un altro barcone con centinaia di migranti a bordo.
“Dobbiamo temere che in assenza di urgenti misure anche in territorio libico, il numero di vite perse nel Mar Mediterraneo non andrà a diminuire” ha dichiarato il direttore del Cir, Christopher Hein, che, così, ha fatto capire che a suo parere non può essere sufficiente l’impegno delle autorità italiane e europee nelle operazioni di monitoraggio e soccorso a meno che non si inizi a porre un freno anche ai viaggi che quotidianamente partono dalle coste africane verso quelle italiane. “Dobbiamo purtroppo constatare che la situazione nella Tripolitana libica è tale che i profughi sono più che mai costretti a prendere il mare su imbarcazioni di fortuna che non sono adatte neppure per navigare qualche miglia”, ha aggiunto Hein.
Dello stesso parere è anche il Presidente del parlamento Europeo, Martin Schulz, che, proprio nel giorno dell’anniversario della tragedia di Lampedusa, dichiara che “in Europa abbiamo bisogno di una politica ragionevole sull’immigrazione e aiuti per quegli Stati da cui la gente scappa. Bisogna anche ristabilire lo stato democratico nei paesi come l’Eritrea e l’ordine statale in Libia. E sono necessari aiuti umanitari per evitare che le persone muoiano a poche centinaia di metri dalla costa”.
Intanto, 40 miglia a largo di Lampedusa è stato avvistato un altro barcone con a bordo centinaia di migranti. A dare l’allarme è stato un aereo spagnolo inserito nel dispositivo Frontex. Il Centro operativo di coordinamento della Guardia di Finanza di Pratica di Mare ha inviato due motovedette per avviare i soccorsi ai profughi sul peschereccio. Gli africani sbarcheranno sull’isola in serata.