Il comitato scientifico ha bocciato il metodo Vannoni che utilizza le cellule staminali a fini terapeutici. Il ministro: "La parte più triste della vicenda sono le famiglie che si sono aggrappate alla cura"
“Le cure alternative che non sono riconosciute dal sistema scientifico nazionale e internazionale hanno la stessa valenza di chi fa le telefonate ai maghi per farsi curare. Ma i maghi non sono né legittimati né sovvenzionati dallo Stato“. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin interviene dopo la bocciatura del metodo Stamina da parte del comitato di esperti e specifica che la decisione del comitato non ha possibilità di appello. Pertanto non c’è alcun presupposto per iniziare una sperimentazione.
Il report siglato dal Comitato precisa che “le cellule prodotte con la procedura non incontrano i requisiti per la definizione di queste cellule come agenti terapeutici. Poiché i metodi e il protocollo Stamina non hanno i requisiti scientifici necessari per sviluppare un trial clinico, inclusa la valutazione di sicurezza ed efficacia, il Comitato riporta al ministro che non esistono le condizioni per iniziare una sperimentazione con particolare riferimento alla sicurezza dei pazienti”.
Luca Pani, direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha spiegato come è stata condotta l’inchiesta: “Ci sono voluti due comitati scientifici di esperti nominati dal ministero della Salute, un’indagine parlamentare, centinaia di udienze nei tribunali di tutto il Paese, tre anni di controversie giudiziarie e battaglie mediatiche combattute sulle spalle dei malati e delle loro famiglie. Conflitti che hanno rischiato di mandare in frantumi quel poco di cultura e credibilità scientifica che ancora sopravvive nel Paese”.
Nel corso del suo intervento Lorenzin ha ricordato “la parte più triste di questa vicenda”, cioè le difficoltà “delle tante famiglie disperate che si sono aggrappate” alla “speranza” della cura. “Io intendo mantenere la mia parola – ha aggiunto – e i 3 milioni di euro che erano stati stanziati per la sperimentazione voglio darli allo studio delle malattie rare. Poi dobbiamo, attraverso una maggior collaborazione fra ministero e strutture regionali, stare vicini alle famiglie. Tutti questi sono casi di solitudine, e a volte dove non può arrivare la scienza può arrivare l’umanità”. E a proposito del decreto Balduzzi che prevede la sperimentazione del metodo Stamina in Italia, Lorenzin ha detto: “La via è quella della soppressione del decreto. Spero anche che con serenità il nuovo Csm apra una fase di riflessione sul rapporto tra giustizia e scienza“.