Bergoglio ha rimosso monsignor Kieran Conry, della diocesi di Arundel and Brighton, in Inghilterra. Il presule non si era mai nascosto ed era solito farsi vedere a passeggio, in abiti civili, con le sue compagne
Papa Francesco manda in pensione il vescovo inglese che aveva avuto una relazione sessuale con la moglie di un parrocchiano. Protagonista principale del tradimento è monsignor Kieran Conry, vescovo della diocesi di Arundel and Brighton in Inghilterra. Il 27 settembre scorso, il presule ha annunciato le sue dimissioni confessando pubblicamente di aver “tradito le sue promesse come prete cattolico” e di aver portato “vergogna nella sua diocesi e nell’intera Chiesa di Roma”. Non si tratta di pedofilia come nel caso dell’ex nunzio polacco Jozef Wesolowski, ancora agli arresti domiciliari in Vaticano con l’accusa di abusi su minori e pedopornografia, ma di una classica fuga d’amore. A fare breccia nel cuore del vescovo due donne: l’ultima – oggi 43enne – è sposata e madre di due figli.
Monsignor Conry ha sempre ribadito che le gerarchie della Chiesa cattolica non sapevano nulla della sua vita privata, ma un coro di incredulità, soprattutto nella sua diocesi, ha accolto le sue affermazioni soprattutto perché il vescovo era solito farsi vedere a passeggio, in abiti civili, con le sue compagne. Era stato, infatti, fotografato più volte in compagnia della sua ultima fidanzata e gli scatti erano stati pubblicati su diversi quotidiani nazionali inglesi. Il marito della donna ha già annunciato la sua intenzione di voler fare causa al vescovo e molto probabilmente anche di divorziare dalla moglie che lo ha tradito. Conry, 63 anni, ha studiato a Roma all’università dei gesuiti, la Gregoriana, è diventato prete nel 1975 e vescovo nel 2001. La vicenda ha destato grande scandalo in tutta la Chiesa inglese e ha spinto Papa Francesco a intervenire direttamente.
Non a caso Bergoglio ha voluto rimuovere Conry proprio alla vigilia dell’apertura del Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia dove si discuterà, tra l’altro, anche delle unioni di fatto, dei matrimoni gay, dei tradimenti e dei divorzi come ha spiegato a ilfattoquotidiano.it il cardinale Lorenzo Baldisseri, responsabile principale del dibattito che vedrà protagonisti in Vaticano per due settimane 253 partecipanti. La vicenda del “vescovo donnaiolo”, come è stato ribattezzato dalla stampa locale, era nota da tempo e, stando ad alcune testimonianze raccolte in Inghilterra poco prima della sua consacrazione episcopale, tredici anni fa, Conry sarebbe stato visto in Italia, sul lago di Albano dove c’è la residenze appartenente al collegio inglese, passeggiare mano nella mano con la sua fiamma del tempo. Nessuno però intervenne e fermò la sua ordinazione decisa da San Giovanni Paolo II. Il presidente di un gruppo che si batte per difendere le credenze cattoliche tradizionali in Gran Bretagna, Graham Moorhouse, ha sempre sostenuto che i “leader della Chiesa di Roma in Inghilterra devono aver saputo che cosa stava succedendo con Conry perché dieci anni fa ogni vicario della sua diocesi faceva battute sulle ‘moglie del vescovo’. Hanno però sempre preferito seppellire la testa sotto la sabbia”.
Un altro autorevole esponente dello stesso movimento, Daphne McLeod, ha più volte dichiarato di aver scritto della vicenda al nunzio in Inghilterra nel 2001, alla vigilia dell’ordinazione episcopale di monsignor Conry, esprimendo i suoi timori per questa scelta del Papa polacco. “Ho scritto – ha racconto McLeod – prima che fosse consacrato vescovo, ma dopo che la sua nomina pontificia era stata annunciata, perché c’era già un gran parlare della sua relazione con una donna. Ho pensato che la consacrazione avrebbe dovuto essere sospesa fino a quando il caso non fosse stato chiarito, ma non ho ricevuto alcuna risposta e quindi non so cosa sia successo, se sia stato indagato oppure no. Se fossero stati fatti dei controlli all’epoca non ci sarebbe stato questo scandalo oggi”.