Piacere quotidiano

Funghi e tartufi: Coldiretti, la tavola dell’autunno è low cost

Sulla base di un'indagine dell'Istituto Piepoli, l'associazione prevede una stagione record per la produzione e un aumento del 5 per cento per le vacanze enogastronomiche nei prossimi mesi

Un autunno a portata di tasca per quanto riguarda prodotti tipici e vacanze a carattere enogastronomico. Ad affermarlo è Coldiretti, sulla base di un’indagine dell’Istituto Piepoli. Nei prossimi mesi avete in programma qualche weekend fuori porta all’insegna del mangiare bene e delle bellezze del nostro territorio? Siete in buona compagnia: l’associazione degli agricoltori fa sapere infatti che in questo autunno aumenteranno del 5 per cento rispetto allo scorso anno le vacanze enogastronomiche, complice anche la voglia di rigarsi delle ferie estive guastate da un meteo che di agostano ha avuto ben poco.

L’altra causa che ci porterà, secondo Coldiretti, a viaggiare di più nei mesi di ottobre e novembre, è la straordinaria annata in fatto di agricoltura per uno dei prodotti più tipici del periodo: si registra infatti una stagione da record storico per i tartufi sia per la produzione sia per la qualità, con le prime quotazioni che sono abbordabili per tutti come non avveniva da tempo. “Alla borsa di Alba in Piemonte il tartufo bianco è stato pagato 200 euro all’etto per le pezzature medie di 20 grammi mentre ad Acqualagna nelle Marche le rilevazioni vanno registrare prezzi variabili da 50 a 110 euro all’etto a seconda del peso – sottolinea Coldiretti – Ma ci sono anche offerte attorno ai 10 euro per il tartufo nero nel centro Italia. La pioggia abbondante ha favorito anche la nascita dei funghi con ottimi riscontri per porcini, finferli e trombette negli oltre 10 milioni di boschi che ricoprono circa un terzo della superficie nazionale”.

Come e più di ogni anno in questo periodo, si moltiplicano allora sagre e feste dedicate in tutto lo Stivale. Non solo funghi e tartufi saranno protagonisti delle nostre tavole, ma chiaramente anche uva, castagne, mele e olio novello. “Un fenomeno che va però accompagnato – sostiene Coldiretti – da una maggiore qualificazione dell’offerta che accanto a proposte di alta qualità mostra spesso anche tante improvvisazioni”.

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