Sorelle d'Italia

Ghoncheh Ghavami, inizia lo sciopero della fame la ragazza arrestata al match di volley

La 25 enne iraniana in carcere dal 20 giugno per aver tentato di assistere a una partita di pallavolo maschile tra Iran e Italia, ha deciso di smettere di mangiare per protestare contro la legge del 1979 che vieta alle donne di assistere ad eventi sportivi in cui sono protagonisti gli uomini

Ghoncheh Ghavami ha iniziato lo sciopero della fame in carcere. La 25 enne britannica di origini iraniane si trova in cella dal 20 giugno, quando è stata arrestata mentre protestava con uno striscione fuori dal palazzetto dello sport in cui si stava giocando il match di pallavolo maschile tra Iran e Italia. Il motivo è semplice: non accetta che il suo Paese, con una legge promulgata nel 1979, anno della rivoluzione khomeinista, vieti alle donne di assistere a eventi sportivi maschili. Ora la ragazza si rifiuta di mangiare per lanciare un nuovo e forte messaggio a governo e opinione pubblica.

La ragazza è stata liberata pochi giorni dopo esser stata arrestata, ma le autorità iraniane sono tornate a prenderla per chiuderla, a quanto sostiene la stessa ragazza, 40 giorni in isolamento. Anche il fratello Iman, in un’intervista al London Evening Sunday, ha detto che la sorella sta ricevendo un trattamento disumano: “Al momento divide la cella con un’altra donna – ha dichiarato il fratello- Ha delle ferite e i pidocchi”. Secondo il sito iraniano Kalima, la giovane si troverebbe nel carcere di Ifeen, uno dei più malfamati del paese. La ragazza è stata rinviata a giudizio alla fine di settembre con l’accusa di “propaganda contro il governo“.

La storia di Ghavami, che era già stata arrestata a 16 anni perché aveva tentato di assistere a una partita di calcio maschile nello stadio di Teheran, ha coinvolto migliaia di persone in giro per il mondo, tanto che Change.org e Amnesty International hanno lanciato una campagna per chiedere al governo iraniano il rilascio della giovane donna. Anche in Italia, numerosi personaggi dello sport e della politica hanno dichiarato la loro vicinanza a Ghavami e alla sua causa. Il presidente italiano della Federvolley, Carlo Magri, ha detto che spera in una rapida e positiva soluzione della vicenda: “Mi unisco anch’io all’appello per la sua liberazione”, ha dichiarato dopo aver firmato l’accordo.