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Poste, la controllata Mistral Air appesa all’alleanza con Alitalia per salvare i conti

La società nel 2013 ha dovuto ricapitalizzare per coprire le perdite e sopravvive solo grazie al socio di riferimento, che si è impegnato a "supportarla patrimonialmente e finanziariamente". Ma quest'anno conta di evitare il rosso grazie ai contratti pluriennali siglati con la compagnia di bandiera fresca di nozze con Etihad

Mistral Air spera nelle sinergie con Alitalia per evitare il peggio e raggiungere il pareggio entro il 2015. In attesa che Bruxelles si esprima sulle nozze fra la ex compagnia di bandiera e il vettore del Golfo, Etihad, la controllata del settore aereo di Poste Italiane si aggrappa alla prospettiva di un’alleanza tutta da costruire per evitare di pesare anche in futuro sui conti delle Poste. Costretta a ricapitalizzare per perdite nel 2013, Mistral Air ha previsto nel budget 2014 “il raggiungimento di un risultato economico positivo nel prossimo esercizio”. Con il contributo di Alitalia per il cui salvataggio le Poste sborseranno complessivamente 150 milioni. “A seguito dell’acquisizione da parte di Poste Italiane di una partecipazione nel capitale di Alitalia, è importante segnalare come siano state identificate alcune sinergie operative tra Mistral Air ed Alitalia stessa – spiega il bilancio 2013 della compagnia fondata da Bud Spencer – Tali sinergie si sono concretizzate nella firma, in data 28 gennaio 2014, di due importanti contratti pluriennali che vedranno Mistral Air quale fornitore di Alitalia, a partire dal 1 giugno 2014, rispettivamente nei settori del Charter passeggeri e dell’attività di linea effettuata con aeromobili turboelica”.

Per Mistral Air, focalizzata su charter verso Paesi dell’area mediterranea e trasporto pacchi, gli accordi con l’Alitalia sono insomma una boccata d’ossigeno dopo un 2013 chiuso con in perdita per 7,4 milioni in un mercato in progressivo deterioramento. “Il rallentamento è stato drastico nel terzo e ultimo trimestre 2013 – si legge nel bilancio della società gravata da 26 milioni di debiti – a causa del cosiddetto “sconsiglio” (la nota di allerta per i viaggiatori, ndr) emesso dal ministero degli Esteri a metà agosto 2013, ribadito peraltro nel corso degli ultimi giorni, con riferimento al turismo verso l’Egitto (…)”. In più, nel 2013, la società, che ha come principali clienti le Poste, l’Opera Italiana Pellegrinaggi e lo Stato per il servizio di rientro dei migranti, ha dovuto effettuare una maxi svalutazione da 9 milioni di euro di crediti in buona parte vantati “verso uno dei principali clienti della società, classificato come sofferenza”.

Non proprio una situazione facile per la controllata di Poste la cui continuità aziendale è legata oggi al supporto offerto dal socio di riferimento. “Gli amministratori della società hanno illustrato che il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2013 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale, sulla base dell’impegno irrevocabile del socio unico Poste Italiane spa a supportare patrimonialmente e finanziariamente la controllata Mistral Air srl”, scrivono i revisori della PricewaterhouseCoopers nella relazione allegata ai conti dello scorso esercizio. Una situazione complessa, ma vista con ottimismo dalle Poste che in Mistral Air hanno identificato il tassello industriale per giustificare l’operazione Alitalia agli occhi di Bruxelles.