Messi insieme gli ultimi lavori sembrano un lungo addio al suo pubblico. Un suo appassionato saluto: divertente, scapestrato, poetico, sorprendente, toccante, bizzarro, irriverente e quando meno lo si aspetta, struggente
Andandosene all’improvviso com’è stato a febbraio per Philip Seymour Hoffman e nel 2008 Heath Ledger, Robin Williams ha reso il pubblico di mezzo mondo orfano delle sue gag, dei travestimenti più improbabili e delle sue caratterizzazioni vertiginosamente comiche. Ma anche di personaggi toccanti come solo certi attori comici sanno essere. In barba anche al male che lo ha inghiottito, però, l’attore con un’ultima piccola filmografia postuma potrà sussurrarci ancora qualcosa.
Sarà nei cinema americani il 19 dicembre e in Italia il 28 gennaio prossimo Una notte al museo 3. La sgangherata banda di statue di cera viventi capitanata dal guardiano Ben Stiller stavolta emigrerà niente meno che al British Museum di Londra. Commedia più realistica e contemporanea è Merry Friggin’ Christmas. Qui il protagonista è il nonno in un’eccentrica famiglia. Soltanto poche ore prima di Natale dovrà partire con suo figlio per recuperare i regali dimenticati per il nipotino. Film natalizio ancora senza data per i nostri cinema ma in uscita a novembre negli States, sembra dalle prime immagini contenere bei confronti dell’attore con il piccolo Pierce Gagnon.
Non è illuminata da alberi addobbati a festa, invece, la New York primaverile di The Angriest Man in Brooklyn. Nel duetto con la dottoressa interpretata da Mila Kunis, Williams è un uomo stressato e iracondo che a causa di un aneurisma in corso scopre di avere soltanto novanta minuti di vita. La corsa al recupero dei rapporti incrinati con fratello (ruolo di Peter Dinklage, neo-divo di Game of Thrones), moglie (Melissa Leo), figlia e amici delle prime clip lo anticipano come un pastiche attuale e metropolitano che pizzicherà dagli spettatori risate a denti stretti, ma anche un po’ di commozione. Non solo per il plot.
Se la compressione di un riattualizzato Racconto di Natale svolta in una filmica ora e mezza prima di morire porta il pensiero a ciò che purtroppo è stato, The Face of Love, pellicola presentata al Festival di Toronto 2013, lo vede nelle vesti di un amico della vedova Annette Bening. La sua è una donna rassegnata alla solitudine poi coinvolta in un nuovo amore con il perfetto sosia del marito, un doppio Ed Harris, chiudendosi in un intreccio tra ricordi e realtà, dei quali l’amico con il volto di Williams è testimone.
Per ultimo c’è un outsider che la critica americana ha accolto con molto favore allo scorso Tribeca Film Festival: Boulevard di Dito Montiel. Il trailer non è ancora disponibile ma dal plot Nolan, il protagonista, è un placido impiegato sessantenne che mantiene sopita da anni la sua omosessualità in un rapporto annoiato con la moglie. Senza neanche dormire più nella stessa stanza, una sera farà salire in auto un ragazzo che lo porterà a sognare una vita diversa dalla gabbia che lo circonda.
Messi insieme sembrano un lungo addio al suo pubblico. Un suo appassionato saluto: divertente, scapestrato, poetico, sorprendente, toccante, bizzarro, irriverente e quando meno lo si aspetta, struggente. Come nel suo stile.