Sfumato il rinnovo al vertice di Poste a causa del cambio di governo, Massimo Sarmi ottiene una poltrona di consolazione nella società che gestisce 180 chilometri di autostrade in Lombardia. E il cui controllo è appena stato trasferito dalla Provincia alla Regione
La sua riconferma come amministratore delegato di Poste Italiane è sfumata la scorsa primavera. Il cambio di governo non ha permesso a Massimo Sarmi di raccogliere i frutti (leggi rinnovo) del “soccorso” concesso ad Alitalia, nella forma di un aumento di capitale da 75 milioni. Ma ci ha pensato il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, a trovargli una “poltrona di consolazione”. Riservandogli la carica di ad della Milano Serravalle-Milano Tangenziali, fresca di trasferimento dalla Provincia alla Regione insieme al resto della holding Asam. Il consiglio di amministrazione della società, presieduto da Maura Carta, lo ha nominato lunedì.
Così Sarmi, che è stato direttore generale in Tim e Telecom Italia e ad di Siemens Italia prima di passare, nel 2002, a Poste, prende la guida di una delle realtà infrastrutturali che Maroni considera chiave in vista dell’Expo 2015. Incarico al quale l’ingegnere affianca quello di presidente di Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale.
Sarmi dopo la nomina ha parlato di “sfida molto impegnativa”, affermando che “il significativo piano di investimenti approntato dalla società permetterà di ridisegnare il sistema autostradale lombardo rendendolo sempre più efficiente e capillare”. La Milano Serravalle, che gestisce in Lombardia oltre 180 chilometri di autostrade, ha in pancia il 78,9% di Autostrada Pedemontana e partecipazioni in Brebemi, Tangenziale esterna e Autostrade lombarde.