Ancora “fumate nere” per i giudici della Corte Costituzionale, dopo che è fallita quella che sembrava l’intesa per uno “scambio” di voti sulla coppia Violante-Caramazza. Proseguiranno, così, le trattative tra Renzi e Berlusconi, Pd e Forza Italia, allo scopo di accordarsi sul nome da affiancare a Violante e di escludere, così, l’opposizione da ogni possibilità di partecipare all’elezione di almeno uno dei giudici della Consulta. Il M5S, del resto, non ha accettato e non potrà accettare il ricatto del Pd, che ha chiesto al movimento il voto su un candidato, Luciano Violante, che non possiederebbe i requisiti previsti dalla Costituzione per ricoprire la carica alla Consulta.
L’art. 135 della Costituzione, infatti, prevede che i giudici della Corte siano scelti tra i magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrative, i professori ordinari di università in materie giuridiche e gli avvocati dopo venti anni d’esercizio. Nel caso di Violante, egli è stato sì professore ordinario, ma fino al 2009, anno in cui è andato in pensione.
Anche in passato, va detto, ci sono state nomine quantomeno “dubbie”. Il caso più eclatante è stato quello di Fernanda Contri, nominata giudice della Consulta dal Presidente Scalfaro nonostante non avesse raggiunto un’anzianità di venti anni di esercizio della professione forense (iscritta all’albo il 16 dicembre 1976, cancellata il 7 novembre 1996, con una cancellazione di quattro anni durante il periodo passato al Csm). Respinte tutte le interrogazioni parlamentari presentate allora da alcuni deputati, la questione fu messa a tacere dalla Corte Costituzionale stessa, la quale si limitò a dichiarare, in una nota, che «la verifica dei requisiti per ammettere all’ufficio di giudice costituzionale è compito proprio della Corte, esercitato collegialmente a garanzia della sua indipendenza. Questa verifica è stata compiuta anche in occasione della nomina da parte del presidente Scalfaro dell’avv. Contri».
Il problema, in effetti, sta proprio qui: è infatti competenza della Corte costituzionale accertare l’esistenza dei requisiti soggettivi di ammissione dei propri componenti e dei cittadini eletti dal Parlamento ai sensi dell’ultimo comma dell’articolo 135 della Costituzione. I membri della Corte, cioè, sono giudici di se stessi, giudicano sui propri titoli e requisiti. Anche qualora, infatti, uno dei suoi membri non avesse i requisiti, spetterebbe comunque alla sola Corte il relativo accertamento.
Cosa accade in una democrazia quando nessuno custodisce i custodi, quando membri ineleggibili di diritto possono comunque essere di fatto eletti? Il caso di Violante dimostra che ormai la “casta” è talmente chiusa in se stessa da non riuscire neppure a trovare un singolo candidato “pulito”. Un Parlamento composto da ineleggibili non può che eleggere altri ineleggibili. Il dato politico essenziale resta, però, che la forza politica che ha ottenuto il 25,55% dei voti alla Camera, che rappresenta in Parlamento 1/3 degli italiani, che costituisce l’unica opposizione reale nel Paese, è stata esclusa – attraverso il patto tra Renzi e Berlusconi – da ogni possibilità di far valere i diritti che le spettano in quanto minoranza all’interno delle istituzioni. Dopo la Presidenza della Camera e quella del Senato, i due partiti di governo – Pd e Forza Italia – si stanno spartendo anche il Csm e la Corte Costituzionale. Anche a costo di accordarsi su candidati ineleggibili, anche a costo di “forzare”, ancora una volta, il testo costituzionale e sperare nella protezione della Consulta.
Che fare? Il MoVimento deve continuare ad opporsi. Deve continuare a denunciare questo cancro che divora la nostra democrazia, fino a costringere Pd e Forza Italia a proporre, finalmente, nomi e candidati che offrano reali garanzie di imparzialità. Perché allora non portare alla Corte Costituzionale Stefano Rodotà, professore emerito di Diritto Civile, o Ferdinando Imposimato, Presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione? I partiti quanto pensano di poter tirare la corda, di poter andare avanti, a forza di fumate nere e candidati ineleggibili?
Paolo Becchi
Docente universitario
Giustizia & Impunità - 7 Ottobre 2014
Consulta, gli ineleggibili
Ancora “fumate nere” per i giudici della Corte Costituzionale, dopo che è fallita quella che sembrava l’intesa per uno “scambio” di voti sulla coppia Violante-Caramazza. Proseguiranno, così, le trattative tra Renzi e Berlusconi, Pd e Forza Italia, allo scopo di accordarsi sul nome da affiancare a Violante e di escludere, così, l’opposizione da ogni possibilità di partecipare all’elezione di almeno uno dei giudici della Consulta. Il M5S, del resto, non ha accettato e non potrà accettare il ricatto del Pd, che ha chiesto al movimento il voto su un candidato, Luciano Violante, che non possiederebbe i requisiti previsti dalla Costituzione per ricoprire la carica alla Consulta.
L’art. 135 della Costituzione, infatti, prevede che i giudici della Corte siano scelti tra i magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrative, i professori ordinari di università in materie giuridiche e gli avvocati dopo venti anni d’esercizio. Nel caso di Violante, egli è stato sì professore ordinario, ma fino al 2009, anno in cui è andato in pensione.
Anche in passato, va detto, ci sono state nomine quantomeno “dubbie”. Il caso più eclatante è stato quello di Fernanda Contri, nominata giudice della Consulta dal Presidente Scalfaro nonostante non avesse raggiunto un’anzianità di venti anni di esercizio della professione forense (iscritta all’albo il 16 dicembre 1976, cancellata il 7 novembre 1996, con una cancellazione di quattro anni durante il periodo passato al Csm). Respinte tutte le interrogazioni parlamentari presentate allora da alcuni deputati, la questione fu messa a tacere dalla Corte Costituzionale stessa, la quale si limitò a dichiarare, in una nota, che «la verifica dei requisiti per ammettere all’ufficio di giudice costituzionale è compito proprio della Corte, esercitato collegialmente a garanzia della sua indipendenza. Questa verifica è stata compiuta anche in occasione della nomina da parte del presidente Scalfaro dell’avv. Contri».
Il problema, in effetti, sta proprio qui: è infatti competenza della Corte costituzionale accertare l’esistenza dei requisiti soggettivi di ammissione dei propri componenti e dei cittadini eletti dal Parlamento ai sensi dell’ultimo comma dell’articolo 135 della Costituzione. I membri della Corte, cioè, sono giudici di se stessi, giudicano sui propri titoli e requisiti. Anche qualora, infatti, uno dei suoi membri non avesse i requisiti, spetterebbe comunque alla sola Corte il relativo accertamento.
Cosa accade in una democrazia quando nessuno custodisce i custodi, quando membri ineleggibili di diritto possono comunque essere di fatto eletti? Il caso di Violante dimostra che ormai la “casta” è talmente chiusa in se stessa da non riuscire neppure a trovare un singolo candidato “pulito”. Un Parlamento composto da ineleggibili non può che eleggere altri ineleggibili. Il dato politico essenziale resta, però, che la forza politica che ha ottenuto il 25,55% dei voti alla Camera, che rappresenta in Parlamento 1/3 degli italiani, che costituisce l’unica opposizione reale nel Paese, è stata esclusa – attraverso il patto tra Renzi e Berlusconi – da ogni possibilità di far valere i diritti che le spettano in quanto minoranza all’interno delle istituzioni. Dopo la Presidenza della Camera e quella del Senato, i due partiti di governo – Pd e Forza Italia – si stanno spartendo anche il Csm e la Corte Costituzionale. Anche a costo di accordarsi su candidati ineleggibili, anche a costo di “forzare”, ancora una volta, il testo costituzionale e sperare nella protezione della Consulta.
Che fare? Il MoVimento deve continuare ad opporsi. Deve continuare a denunciare questo cancro che divora la nostra democrazia, fino a costringere Pd e Forza Italia a proporre, finalmente, nomi e candidati che offrano reali garanzie di imparzialità. Perché allora non portare alla Corte Costituzionale Stefano Rodotà, professore emerito di Diritto Civile, o Ferdinando Imposimato, Presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione? I partiti quanto pensano di poter tirare la corda, di poter andare avanti, a forza di fumate nere e candidati ineleggibili?
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Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "La vicenda di attivisti e giornalisti spiati sta assumendo tratti sempre più inquietanti. Anche Don Mattia Ferrari, prete attivo con Mediterranea, è stato spiato con un software installato sul suo telefono". Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein.
"È urgente e necessario che il governo, e in particolare Giorgia Meloni, smetta di scappare e si impegni a chiarire al Paese chi sta spiando attivisti e giornalisti, perché qui sono a rischio le fondamenta dello stato di diritto. Abbiamo chiesto al governo di dirci quali entità statali hanno autorizzato l’installazione dei software di Paragon sui cellulari spiati, e il governo non sta dando queste risposte".
"Che cosa sta coprendo? Perché la Presidente del Consiglio trova il tempo di partecipare a ogni convention sovranista, ma non lo trova per fare chiarezza su questi fatti gravissimi e renderne conto al Parlamento? Le italiane e gli italiani meritano risposte ed è suo dovere fornirle. Da parte mia e di tutto il Partito democratico piena solidarietà e sostegno a Don Mattia Ferrari".
Milano, 24 feb. (Adnkronos) - Supportare e valorizzare le attività di alta formazione, ricerca e trasferimento tecnologico, attraverso iniziative di promozione e sostegno finanziario e strategie di cooperazione nazionale e internazionale, per contribuire alla crescita economica del Paese, mettendo in stretta connessione mondo accademico e produttivo. E' la mission della Fondazione Bicocca, il nuovo ente costituito dall'università di Milano-Bicocca presentato oggi nell’Aula Magna dell’ateneo, durante l’evento 'Connessioni per il futuro', alla presenza della rettrice Giovanna Iannantuoni, del presidente della Fondazione e prorettore vicario dell’ateneo Marco Orlandi, del sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri Alessandro Morelli, dell’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi e dell’assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello.
La Fondazione Bicocca è una fondazione di partecipazione, senza scopo di lucro, e nasce per favorire la partnership tra ateneo e soggetti esterni, la collaborazione tra pubblico e privato. Sue finalità principali sono il sostegno all’imprenditorialità accademica e alla valorizzazione della proprietà intellettuale, il supporto ai servizi per gli studenti e alle iniziative di orientamento e la partecipazione a progetti internazionali, europei e nazionali per attrarre finanziamenti a sostegno della ricerca e dell’innovazione.
Fondazione Bicocca avrà il suo quartier generale nella sede principale dell'università, nell'edificio U6 Agorà. A poca distanza, in Bim, il grande progetto di rigenerazione urbana promosso da Aermont Capital e Kervis Sgr che sta trasformando un iconico edificio di Vittorio Gregotti in una work destination all’avanguardia, troverà casa il Bicocca Pavilion, il nuovo innovation hub della Fondazione Bicocca, che mette in relazione le eccellenze dell'ateneo con il mondo delle imprese. Il pavilion, progettato da Piuarch e costruito al centro della piazza, immerso nel verde, è uno spazio polifunzionale dal design distintivo e flessibile, pensato per ospitare un ecosistema evoluto di imprese e professionisti, favorendo il dialogo e le sinergie. L’inaugurazione del Bicocca Pavilion avverrà il 14 aprile.
Nello specifico, la Fondazione opera nei seguenti ambiti: alta formazione, con la gestione e la promozione di tutti i master di I e II livello, corsi professionalizzanti, summer e winter school e convegni accademici, con l’obiettivo di aumentare del 10 per cento l’offerta formativa a partire dall’anno accademico 2025-2026; ricerca e trasferimento tecnologico, con la promozione e la valorizzazione dei risultati della ricerca universitaria attraverso il supporto alla brevettazione e alla partnership con imprese ed enti pubblici, con lo scopo di incrementare del 10 per cento i proventi da collaborazioni con aziende; eventi e public engagement, con il coordinamento e l'organizzazione di hackathon, workshop e conferenze per promuovere la ricerca, condividerne la conoscenza con il pubblico e attrarre sponsorizzazioni private.
E' prevista l’organizzazione di almeno 10 eventi sponsorizzati all’anno. "La creazione della Fondazione Bicocca rappresenta un passo strategico per il nostro ateneo -afferma la rettrice dell’Università di Milano-Bicocca Giovanna Iannantuoni- introducendo una serie di vantaggi operativi, gestionali e strategici che integrano e potenziano le attività già svolte. La Fondazione potenzia e amplifica l’impatto dell’Università sul territorio e nel panorama accademico nazionale e internazionale. Milano-Bicocca si pone all’avanguardia nella creazione di un ecosistema accademico-innovativo, in grado di rispondere alle sfide del futuro con strumenti più efficaci e competitivi".
"Grazie alla Fondazione -dichiara il presidente della Fondazione e prorettore vicario dell’ateneo, Marco Orlandi- potremo ottimizzare la gestione di iniziative chiave per la formazione, il trasferimento tecnologico e la valorizzazione della ricerca, consolidando il ruolo dell'università di Milano-Bicocca come polo di eccellenza. Vogliamo che la Fondazione diventi un punto di riferimento per la valorizzazione della conoscenza e dell’innovazione tecnologica, promuovendo sinergie con il mondo imprenditoriale e con le istituzioni pubbliche".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "A tre anni dalla brutale aggressione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, vanno ribadite vicinanza e solidarietà alla coraggiosa resistenza ucraina a difesa della propria indipendenza e della libertà delle sue scelte nazionali". Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"La violazione delle più basilari norme di convivenza internazionale, infrangendo anche solenni impegni assunti nel 1994 tra le due parti, le centinaia di migliaia di vittime, anche tra la popolazione civile, la devastazione volutamente perseguita delle infrastrutture ucraine -aggiunge il Capo dello Stato- sollecitano, insieme a una severa condanna, la ricerca di rapido avvio di colloqui affinché le due parti pervengano alla definizione di una pace giusta, in linea con i principi dell’Onu, garantita da efficaci misure di sicurezza che la rendano effettiva e definitiva".
Montaione, 24 feb. (Adnkronos) - “Papa Francesco l’ho conosciuto, per due volte ho avuto la fortuna di stringergli la mano, quando sei davanti a lui, se ti metti in silenzio, riesci a sentire quella energia del suo modo di essere della persona che è. Sono uno che un po’, a modo suo, delle volte prega anche, e voglio dire una preghiera per Papa Francesco”. Anche il ct della Nazionale azzurra di calcio Luciano Spalletti, in un incontro con i giornalisti nella sua tenuta di Montaione, ha voluto dedicare un pensiero e una preghiera per la salute di Papa Francesco ricoverato da giorni al Gemelli.
Roma, 24 feb (Adnkronos) - Domani, martedì 25 febbraio, alle 16.30 presso la sala della Regina di Montecitorio, si svolge il convegno 'In ricordo di Luca Attanasio - Un uomo delle istituzioni che ha onorato l'Italia nel mondo'. Lo rende noto la Camera.
Saluti in apertura del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Intervengono Zakia Seddiki Attanasio, Presidente della Fondazione Mama Sofia, Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepresidente del Consiglio, Giuseppe Valditara, Ministro dell'Istruzione e del Merito, Orazio Schillaci, Ministro della Salute, Isabella Rauti, Sottosegretario alla Difesa, Fabio Marchese Ragona, giornalista e autore del libro "Luca Attanasio, storia di un ambasciatore di pace", che sarà commentato durante il convegno, Ettore Sequi, già Segretario generale del Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepresidente Sace. Coordina i lavori Maria Antonietta Spadorcia, vicedirettore del Tg2. L'appuntamento viene trasmesso in diretta webtv.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tre anni fa Putin ha scelto la guerra, l’Ucraina ha scelto la resistenza. La storia non si riscrive: l’Europa deve stare dalla parte della libertà e della democrazia, o rischia di essere irrilevante e indifesa". Lo scrive sui social Debora Serracchiani del Pd.
Roma, 24 feb. - (Adnkronos) - Il Commissario Straordinario dell'AdSP MTCS Pino Musolino ha partecipato, anche in qualità di Presidente di Medports, alla 14esima Conferenza Marlog ad Alessandria d'Egitto sulle implementazioni dell’intelligenza artificiale anche nelle operazioni marittime. Marlog rappresenta un punto di riferimento internazionale sul trasporto e sulla logistica ed è diventato, grazie alle sue conferenze, uno dei più importanti appuntamenti internazionali del Mediterraneo.
"Ho avuto la possibilità- ha sottolineato Musolino- di confrontarmi con altri esperti del settore marittimo sui temi dell'innovazione tecnologica applicata ai porti". "Ho tenuto un Keynote speech - prosegue il Commissario Straordinario Pino Musolino- su come i porti non sono solo, oramai, un semplice punto di ormeggio ma hub high-tech che utilizzano intelligenza artificiale e blockchain che permettono così operazioni più veloci, sicure, innovative e un commercio maggiormente ecologico”.
“Sono molto orgoglioso – conclude il Presidente di Medports Musolino – di aver rappresentato il mio paese a questa conferenza internazionale e di aver ricevuto un premio da Ismail Abdel Ghafar Ismail Farag presidente della AASTMT (Arab Academy for Science, Technology and Maritime Transport) per il ruolo svolto nello sviluppo dei porti come Commissario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, oltre che per essere stati come Medports co-organizzatori delle conferenze di Marlog”.