Si appresta a rinnovare il consiglio di amministrazione, con un minimo taglio alle poltrone (da 20 a 18) e l’ingresso di nomi “nuovi” come quello della 26enne Marie Bolloré, figlia del finanziere francese Vincent, che ne è diventato secondo azionista. Intanto però sui conti di Mediobanca incombe una richiesta di risarcimento da 286 milioni di euro da parte della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Che l’ente senese avesse intentato un’azione di responsabilità per una “presunta responsabilità extracontrattuale” legata al finanziamento concesso nel giugno 2011 all’ente per la sottoscrizione dell’aumento di capitale di Banca Mps era noto, ma fino a ora non se ne conosceva l’esatto ammontare.
Quanto alle altre cause legali che vedono coinvolta Piazzetta Cuccia, dal bilancio 2013-2014 dell’istituto emerge che non sono ancora quantificabili le richieste di risarcimento dei danni legate all’ultimo riassetto della galassia ex Ligresti: si tratta di domande “senza alcun atto di citazione conseguenti alla perdita di valore delle azioni Fondiaria Sai, Milano assicurazioni, Unipol e Premafin a seguito delle operazioni di salvataggio e riorganizzazione messe in atto tra il 2011 e il 2012″ per dar vita a UnipolSai. Cause che si aggiungono a quelle, già note, legate al “mancato lancio di una pretesa opa obbligatoria” su Fondiaria nel 2002. Vicenda per la quale sono state intentate sedici cause, di cui dodici ancora pendenti, tre chiuse nel corso dell’esercizio 2013-2014 in via extragiudiziale e una prescritta. All’istituto sono stati chiesti complessivamente 37 milioni di euro. Infine c’è il capitolo dei fallimenti Burani, per i quali è pendente presso il tribunale di Milano una causa con richiesta di risarcimento di 134,4 milioni di euro per “un presunto ruolo di advisory” svolto da Mediobanca. Che comunque, per far fronte a tutti i contenziosi, non ritiene di dover spendere più di 150 milioni. A tanto ammonta, infatti, il fondorischi e oneri stanziato al 30 giugno.
Nel frattempo Piazzetta Cuccia mantiene invariati i compensi degli amministratori, continuando anche, in linea con le annate precedenti, a non versare loro alcun bonus. L’anno scorso l’amministratore delegato Alberto Nagel e il presidente Renato Pagliaro hanno guadagnato 2,25 milioni di euro a testa: 1,9 milioni di compensi fissi e 350mila euro di benefici non monetari quasi interamente costituiti da un fondo pensione integrativo. La somma, indicata nella relazione sulla remunerazione di Piazzetta Cuccia relativa all’esercizio 2013-2014 che si è chiuso il 30 giugno con un utile di 465 milioni solo grazie alle dismissioni, è in linea con gli stipendi incassati dai due manager per l’esercizio precedente. E le buste paga di entrambi non comprendono compensi variabili nella forma di bonus o incentivi.
Il direttore generale Francesco Saverio Vinci ha avuto invece diritto, nel complesso, a 1,9 milioni, 1,6 dei quali di fisso e 294mila euro di benefici non monetari. E hanno preso rispettivamente 1,5 e 1,6 milioni, compresi i benefit, gli altri due dirigenti del gruppo che siedono in consiglio, Maurizio Cereda e Massimo Di Carlo. I vicepresidenti Dieter Rampl, in uscita, e Marco Tronchetti Provera, si sono “accontentati” di 135mila euro. Somme anche queste invariate rispetto all’esercizio 2012-2013. A Stefano Marsaglia, nominato lo scorso dicembre executive chairman, sono andati oltre 2 milioni, di cui 1,49 di compenso straordinario.
Nella relazione si legge anche che la parte variabile della retribuzione è stata tagliata per gran parte del “personale più rilevante” perché non si è verificata una delle quattro condizioni previste per l’erogazione, quella relativa al profitto economico positivo della divisione wholesale banking che ha chiuso l’esercizio in perdita per 33,5 milioni. Nonostante ciò, però, “il cda ha deliberato di riconoscere a 22 risorse della divisione Investment Banking appartenenti al perimetro del personale rilevante un bonus a scopo di retention (cioè per “trattenere” persone considerate chiave, ndr), avvalendosi della facoltà prevista dalle vigenti Politiche di remunerazione in caso di mancata verifica delle condizioni di performance. La decisione riflette l’opportunità di salvaguardare talune professionalità, la sostenibilità dei risultati prospettici e di premiare performance individuali particolarmente positive”. La stessa valutazione è stata fatta “per talune risorse appartenenti alle Funzioni di controllo, aree di staff e supporto”. Insomma: nonostante gli indicatori approvati dall’assemblea come precondizioni non siano stati rispettati, alcuni dirigenti hanno lo stesso incassato bonus. “Il consiglio di amministrazione”, infatti, “ha deliberato un bonus pool complessivo a fini di retention pari a 14 milioni di euro circa, rispetto a 17,6 milioni del 2013 e 25,2 del 2012, rispettivamente con una riduzione di circa 20% e 44%”.
Lobby
Mediobanca, Fondazione Mps chiede risarcimento da 286 milioni di euro
Dal bilancio di Piazzetta Cuccia emerge la quantificazione dell'azione di responsabilità promossa dall'ente senese per il finanziamento concesso nel 2011 per sottoscrivere l'aumento di capitale di Banca Mps. Intanto l'ad Alberto Nagel e il presidente Renato Pagliaro incassano compensi complessivi per 4,5 milioni ma nessun bonus
Si appresta a rinnovare il consiglio di amministrazione, con un minimo taglio alle poltrone (da 20 a 18) e l’ingresso di nomi “nuovi” come quello della 26enne Marie Bolloré, figlia del finanziere francese Vincent, che ne è diventato secondo azionista. Intanto però sui conti di Mediobanca incombe una richiesta di risarcimento da 286 milioni di euro da parte della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Che l’ente senese avesse intentato un’azione di responsabilità per una “presunta responsabilità extracontrattuale” legata al finanziamento concesso nel giugno 2011 all’ente per la sottoscrizione dell’aumento di capitale di Banca Mps era noto, ma fino a ora non se ne conosceva l’esatto ammontare.
Quanto alle altre cause legali che vedono coinvolta Piazzetta Cuccia, dal bilancio 2013-2014 dell’istituto emerge che non sono ancora quantificabili le richieste di risarcimento dei danni legate all’ultimo riassetto della galassia ex Ligresti: si tratta di domande “senza alcun atto di citazione conseguenti alla perdita di valore delle azioni Fondiaria Sai, Milano assicurazioni, Unipol e Premafin a seguito delle operazioni di salvataggio e riorganizzazione messe in atto tra il 2011 e il 2012″ per dar vita a UnipolSai. Cause che si aggiungono a quelle, già note, legate al “mancato lancio di una pretesa opa obbligatoria” su Fondiaria nel 2002. Vicenda per la quale sono state intentate sedici cause, di cui dodici ancora pendenti, tre chiuse nel corso dell’esercizio 2013-2014 in via extragiudiziale e una prescritta. All’istituto sono stati chiesti complessivamente 37 milioni di euro. Infine c’è il capitolo dei fallimenti Burani, per i quali è pendente presso il tribunale di Milano una causa con richiesta di risarcimento di 134,4 milioni di euro per “un presunto ruolo di advisory” svolto da Mediobanca. Che comunque, per far fronte a tutti i contenziosi, non ritiene di dover spendere più di 150 milioni. A tanto ammonta, infatti, il fondorischi e oneri stanziato al 30 giugno.
Nel frattempo Piazzetta Cuccia mantiene invariati i compensi degli amministratori, continuando anche, in linea con le annate precedenti, a non versare loro alcun bonus. L’anno scorso l’amministratore delegato Alberto Nagel e il presidente Renato Pagliaro hanno guadagnato 2,25 milioni di euro a testa: 1,9 milioni di compensi fissi e 350mila euro di benefici non monetari quasi interamente costituiti da un fondo pensione integrativo. La somma, indicata nella relazione sulla remunerazione di Piazzetta Cuccia relativa all’esercizio 2013-2014 che si è chiuso il 30 giugno con un utile di 465 milioni solo grazie alle dismissioni, è in linea con gli stipendi incassati dai due manager per l’esercizio precedente. E le buste paga di entrambi non comprendono compensi variabili nella forma di bonus o incentivi.
Il direttore generale Francesco Saverio Vinci ha avuto invece diritto, nel complesso, a 1,9 milioni, 1,6 dei quali di fisso e 294mila euro di benefici non monetari. E hanno preso rispettivamente 1,5 e 1,6 milioni, compresi i benefit, gli altri due dirigenti del gruppo che siedono in consiglio, Maurizio Cereda e Massimo Di Carlo. I vicepresidenti Dieter Rampl, in uscita, e Marco Tronchetti Provera, si sono “accontentati” di 135mila euro. Somme anche queste invariate rispetto all’esercizio 2012-2013. A Stefano Marsaglia, nominato lo scorso dicembre executive chairman, sono andati oltre 2 milioni, di cui 1,49 di compenso straordinario.
Nella relazione si legge anche che la parte variabile della retribuzione è stata tagliata per gran parte del “personale più rilevante” perché non si è verificata una delle quattro condizioni previste per l’erogazione, quella relativa al profitto economico positivo della divisione wholesale banking che ha chiuso l’esercizio in perdita per 33,5 milioni. Nonostante ciò, però, “il cda ha deliberato di riconoscere a 22 risorse della divisione Investment Banking appartenenti al perimetro del personale rilevante un bonus a scopo di retention (cioè per “trattenere” persone considerate chiave, ndr), avvalendosi della facoltà prevista dalle vigenti Politiche di remunerazione in caso di mancata verifica delle condizioni di performance. La decisione riflette l’opportunità di salvaguardare talune professionalità, la sostenibilità dei risultati prospettici e di premiare performance individuali particolarmente positive”. La stessa valutazione è stata fatta “per talune risorse appartenenti alle Funzioni di controllo, aree di staff e supporto”. Insomma: nonostante gli indicatori approvati dall’assemblea come precondizioni non siano stati rispettati, alcuni dirigenti hanno lo stesso incassato bonus. “Il consiglio di amministrazione”, infatti, “ha deliberato un bonus pool complessivo a fini di retention pari a 14 milioni di euro circa, rispetto a 17,6 milioni del 2013 e 25,2 del 2012, rispettivamente con una riduzione di circa 20% e 44%”.
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Trump e Putin decidono le condizioni per la tregua in Ucraina, ma l’Europa frena di già. Scenari post guerra | Fantasmi elettorali a Kiev
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Si dice che la Schlein con la sua posizione si sia isolata. Per nulla. Si è distinta. Ha lanciato un monito, non si è piegata a meccanismi automatici e obbligati di adesione. Non so che sviluppi ci saranno nel Pd. Un chiarimento serve. Così come serve tra le forze socialiste europee. Indicare una prospettiva di deterrenza comune e i nuovi assetti del mondo, con un nuovo spirito di pace e collaborazione, è la sola possibilità per i Socialisti di tornare a fare il proprio mestiere nelle condizioni date. Non è pacifismo senza nerbo, piuttosto combattimento senza incertezze e conformismi per i propri valori”. Così Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, in un'intervista all’'Unità'.
Tel Aviv, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - L'esercito israeliano ha lanciato un nuovo appello alla popolazione di Gaza affinché evacuino le "zone pericolose di combattimento" nel nord e nel sud del territorio palestinese, all'indomani degli intensi bombardamenti che, secondo Hamas, hanno causato la morte di oltre 400 persone.
L'ordine di evacuazione si applica alle regioni di Beit Hanoun (nord), Khirbet Khuza'a, Abasan al-Kabira e Abasan al-Jadida (sud), dove l'esercito "ha iniziato le sue operazioni contro gruppi terroristici", ha scritto su X il portavoce di lingua araba dell'esercito, Avichay Adraee, invitando i residenti a "spostarsi in rifugi nella parte occidentale di Gaza City e nella città di Khan Younis".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Spero che la telefonata di Trump e Putin faccia fare dei passi in avanti, non credo che sia stata la telefonata che qualcuno ha raccontato di pace universale, ancora non ci siamo, ci saranno a Gedda alla fine della settimana ancora dei colloqui di pace, mi pare di capire stavolta anche con la Russia, l'altra volta c'erano stati tra America e Ucraina. Io penso che ci voglia grande prudenza e un doppio binario: da un lato bisogna prepararsi ad un periodo di turbolenze che vedremo anche sui mercati, vale a dire ci saranno delle difficoltà per le famiglie, purtroppo". Così Matteo Renzi, ospite di 'Non stop news' su Rtl 102.5.
"L'unico modo per risolverla è una grande iniziativa diplomatica e su questo -ribadisce l'ex premier- per me l'Europa ha dormito. In questi tre anni, lo dico dal 24 febbraio 2022, l'Europa doveva inviare un inviato speciale per fare la pace tra Russia e Ucraina, avevo proposto il nome di Tony Blair, ma questa è un po' la maledizione di quelli che dicono le cose giuste troppo presto. Noi lo abbiamo detto tre anni fa, non l'abbiamo fatto e adesso l'accordo di pace si fa a Gedda e non si fa a Bruxelles o a Roma, questo è un po' un limite del nostro Governo e della nostra Europa".
Tel Aviv, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - Durante la notte, l'esercito israeliano ha condotto un'ondata di attacchi contro obiettivi di Hamas e della Jihad islamica palestinese nella Striscia di Gaza. L'aeronautica militare israeliana afferma di aver colpito circa 20 obiettivi, tra cui un sito militare di Hamas nel nord di Gaza, dove ha individuato preparativi per attacchi missilistici contro Israele.
Inoltre, la Marina israeliana ha preso di mira diverse imbarcazioni appartenenti alla Jihad islamica palestinese al largo della costa di Gaza, che secondo l'Idf venivano utilizzate per attività terroristiche.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Oggi è San Giuseppe. Buon onomastico a chi porta il suo nome e auguri a tutti i papà! Una preghiera per quelli che continuano a vivere nei nostri ricordi e nel nostro cuore". Lo scrive su X il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Un augurio speciale a tutti quei papà che passano la notte insonni, cullando i propri neonati. A quelli che ogni mattina vestono i bambini con cura e li accompagnano all’asilo o a scuola. A quelli che si fanno in quattro per sostenere i propri figli e la propria famiglia. A quelli che li proteggono da lassù. A chi vive la dolcezza di una vita di coppia e a chi, con il suo amore, riesce a dare tutto anche da solo. A quelli che, ormai con i figli adulti, non smettono mai di preoccuparsi per loro. Grazie a ognuno di voi. Perché papà e mamma sono e rimarranno sempre le parole più belle del mondo. Buona Festa del papà". Lo scrive su Facebook il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Bruxelles, 19 mar. (Adnkronos) - Il riarmo dell'Unione Europea non è contro gli Usa: "ciò di cui l'industria della difesa ha bisogno ora è di contratti a lungo termine da parte degli Stati membri e noi stiamo incoraggiando i Paesi Ue a lavorare a stretto contatto e ad avere una prospettiva di lungo termine con gli investimenti". Lo dice al Corriere della Sera Henna Virkkunen, uno dei vicepresidenti esecutivi della Commissione Europea, che ha guidato la preparazione di Safe, lo strumento che mette a disposizione dei Paesi Ue 150 miliardi di euro di prestiti per la difesa.
"La politica di difesa è di competenza degli Stati membri, ma sappiamo che viviamo in un mondo molto pericoloso e la situazione della nostra sicurezza è molto allarmante - spiega Virkkunen - Il ruolo dell'Unione europea è quindi quello di occuparsi della parte finanziaria, di come sostenere il finanziamento e di come rafforzare la nostra industria della difesa e la sua competitività. E poi c'è un terzo elemento: la mobilità militare, per la quale disponiamo di fondi oggi troppo esigui, ma sappiamo che gli Stati membri ne hanno bisogno. Gli Stati membri che si trovano più a Est vedono le minacce in modo molto più drammatico rispetto a quelli che non sono così vicini al confine orientale".
"Le tecnologie Usa sono spesso le migliori al mondo in molti settori - conclude - Nella nostra strategia per l'industria della difesa, abbiamo già detto che nel 2030 dovremmo avere una base industriale tale da poter acquistare il 50% dai mercati europei. In futuro continueremo ad acquistare anche fuori dell'Ue. Questo non è contro gli Usa. Non siamo ancora arrivati a questo punto: stiamo proponendo lo strumento sicuro di prestito, la clausola nazionale di salvaguardia, la flessibilità per i fondi di coesione. Ma abbiamo promesso di esaminare anche altri strumenti e stiamo anche preparando il nuovo bilancio Ue".