Il pioniere della cultura circense in Italia si è spento al San Raffaele di Milano a 80 anni. L'artista è diventato famoso anche per le apparizioni in Amarcord e I Clowns. “Ogni circense questa sera lo ricorderà strappando al pubblico un applauso, tutto per lui", dice il presidente dell'Ente nazionale circhi, Antonio Buccioni
Nando Orfei, il padre del circo in Italia, è morto all’ospedale San Raffaele di Milano. Il capostipite del Circo Orfei si è spento dopo una lunga malattia. Aveva 80 anni. L’annuncio è stato dato dalla moglie, Anita Gambarutti, e dai figli Ambra, Gioia e Paride. L’artista era diventato famoso anche per le apparizioni nei film di Federico Fellini Amarcord e I Clowns. Nando era il maggiore dei fratelli Rinaldo e Liana, ed era legatissimo alla cugina Moira. I funerali si terranno giovedì, ma non è ancora stato precisato se si svolgeranno a Milano o in Emilia, visto che l’uomo era nato a Portomaggiore, in provincia di Ferrara.
Il mondo del circo è in lutto e la sua compagnia, in queste settimane a Modena, ha interrotto gli spettacoli. “Riprenderemo venerdì – fanno sapere gli artisti – com’era il suo volere”. Dopo un inizio come giocoliere, era diventato domatore di leoni e tigri. Da diversi anni aveva smesso di lavorare, ma, fino a quando la malattia glielo ha permesso, Nandino – come era chiamato da tutti – entrava in scena nel finale dello spettacolo per salutare il pubblico, indossando l’immancabile giacca bordeaux. Chi ha lavorato con lui, lo definisce “una persona dolcissima e favolosa”. “Il circo è e sarà sempre il più grande spettacolo del mondo” era la sua frase e, tra le ultime volontà non poteva mandare la frase cult di ogni uomo di spettacolo: “The show must go on“.
“Nando ha insegnato a migliaia di bambini la magia del Circo, e sempre con un sorriso: è stato uno dei grandi protagonisti del circo italiano del Novecento”. Questo il commento del presidente dell’Ente nazionale circhi, Antonio Buccioni. “Figlio di Paride Orfei, Nando è stato un ottimo suonatore di tromba ma soprattutto un domatore e un caro amico – prosegue Buccioni – noi gente del Circo abbiamo nel cuore un grande dolore, ma lo spettacolo deve continuare. È la nostra legge”. “Ogni circense questa sera lo ricorderà a suo modo – assicura il presidente dell’Ente nazionale circhi – dedicandogli una performance durante gli spettacoli e strappando al pubblico un applauso, tutto per lui. Addio maestro”.