Nel 2011 l'inondazione che ha devastato l'area della Lunigiana. E da quel giorno 250 alunni delle elementari e 300 ragazzi delle medie non hanno un edificio per le lezioni. La preside: "Abbiamo cercato di attrezzarci nel miglior modo possibile, ma gli spazi sono ristretti"
Da tre anni, dall’alluvione del 25 ottobre 2011 che devastò la zona della Lunigiana (Toscana), i bambini delle elementari e medie di Aulla vicino a Massa Carrara fanno lezione in alcuni container bianchi e blu, i primi affittati dal Comune a 25mila euro al mese per 250 alunni delle elementari, i secondi, che ospitano circa 300 ragazzi delle medie, acquistati a circa 400mila euro. Eppure all’indomani del disastro naturale il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi aveva promesso che l’anno scolastico 2013 sarebbe iniziato nelle scuole nuove. Ma ad oggi non è stato eretto neanche un muro. Lo conferma al fattoquotidiano.it la preside delle medie “Dante Alighieri”, Anna Maria Florio. “La scuola – spiega – sarà costruita a fianco dei container, sulla vecchia ferrovia del comune di Aulla. Adesso stanno bonificando i binari, i lavori di costruzione non sono partiti”.
Nel frattempo i container della “Alighieri” sono stati attrezzati nel miglior modo possibile: ci sono bagni per i disabili, un nuovissimo laboratorio di informatica e radiatori elettrici che tengono caldo anche quando nevica. “Il problema più grosso – ammette la dirigente scolastica – è la ristrettezza degli spazi: si fa ricreazione in classe, mancano palestra e laboratori, senza dimenticare gli spazi comuni”. Niente ginnastica per i ragazzi? “L’attività motoria va fatta, è materia curriculare. Per un minimo di ore il comune ci fornisce il trasporto per un centro sportivo comunale che dista dieci minuti. Per il resto facciamo un’attività fisica leggera nell’aula multifunzionale. Vorremmo più ore di trasporto, siamo in trattativa con l’amministrazione”.
Non va meglio alle primarie. Denuncia la dirigente Paola Bruna Speranza al fattoquotidiano.it: “Quando i bambini escono e piove è un disastro perché la tettoia, che era stata richiesta, ad oggi non è ancora stata fatta. Manca anche un lavandino nell’aula della mensa. Certo, se ci dobbiamo stare ancora poco si può sopportare…Speriamo che sia così”. A voler far trasferire gli alunni nei container all’indomani dell’alluvione sono stati i genitori, la maggior parte dei quali ha scelto questa soluzione in un referendum, nell’estate 2012. Nella vecchia scuola alluvionata di piazza Garibaldi, invece, alcune aule sono state abbattute, mentre altre ospitano il liceo classico e la biblioteca aullese.
E’ di pochi giorni fa l’annuncio della Regione e del sindaco aullese Silvia Magnani, in carica da quattro mesi con una lista civica, che entro due settimane inizieranno i lavori e che gli edifici saranno completati entro 5 mesi (primarie, nido e materna) e 8 mesi (medie). Le nuove strutture, del costo complessivo di oltre 12 milioni di euro secondo Il Tirreno, saranno costruite su un’ex ferrovia della linea Pontremolese bombardata durante la seconda guerra mondiale. La bonifica ambientale e bellica è quasi terminata. Saranno in legno per prevenire al massimo i danni da scosse sismiche, frequenti in Lunigiana, l’ultima delle quali è stata registrata proprio il 25 settembre.
Nel frattempo, c’è chi è preoccupato dalla bonifica. “Il cantiere è molto vicino ai container delle scuole, a pochi metri, si può dire che li circonda. La terra viene smossa, certamente si sollevano polveri” ammette al fattoquotidiano.it Gigliola Ciacchini, responsabile del dipartimento di Massa dell’Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana. “L’amianto non è mai stato trovato né da noi né dalla ditta che lavora per il comune. Certo l’Asl dovrà fare le sue verifiche. Forse sarebbe stato meglio sospendere i lavori con l’inizio delle scuole ma non sta a noi dirlo” conclude.