Quando Lord Palpatine prese il potere e costituì l’Impero Galattico aveva un obbiettivo preciso: azzerare l’opposizione e instaurare un governo autoritario basato sul potere del Lato Oscuro della Forza. Come tutti sappiamo il povero vecchio Sith non riuscì nell’impresa, facendosi invece affondare dal solito inaffidabile transfuga politico pronto a cambiare bandiera ai primi sintomi della crisi di mezza età.
C’era un’altra strada? Le cose sarebbero potute andare diversamente? Io credo di sì e penso che se Palpatine fosse stato un vero statista avrebbe potuto fare molto più che impegnare l’intero bilancio pubblico nell’inutile Morte Nera. Beh, presto detto: una volta nominato Imperatore, egli avrebbe dovuto convocare i rappresentanti dei vari Pianeti, convincendoli a firmare un Trattato sull’Unione Economica e Monetaria Galattica (Uemg).
L’Uemg si sarebbe basata sui seguenti principi fondamentali:
1) Tutti i Pianeti aderenti all’Uemg devono rinunciare a qualsiasi barriera doganale, restrizione commerciale, limite esplicito/implicito all’importazione di merci e capitali provenienti dall’Uemg;
2) Tutti i Pianeti aderenti all’Uemg devono adottare un’unica moneta;
3) Tutti i Pianeti aderenti all’Uemg devono privatizzare le aziende pubbliche, cancellare il sistema pensionistico e azzerare qualsiasi strumento di protezione sociale al fine di massimizzare il predominio economico dell’Unione Bancaria Galattica (nella sceneggiatura originale nota come Federazione dei Mercanti);
4) E’ istituita una Banca Centrale Galattica (Bcg) i cui organi di governo sono cooptati con metodo sciamanico dall’Imperatore e selezionati rigorosamente tra le fila dei Cavalieri Sith;
5) E’ compito della Bcg impedire qualsiasi forma di progresso economico e sociale, rifuggendo la piena occupazione e favorendo la diffusione di salari da fame in particolare nei Pianeti Periferici;
6) Il Cavalierato Jedi è sciolto e i suoi membri aderiscono de jure al Partito Socialista Galattico (Psg). Tutti gli aderenti al Psg devono prestare giuramento di fedeltà alla Bcg e all’Imperatore;
7) Compito del Psg è sputtanare la credibilità conquistata con secoli di battaglie contro il Lato Oscuro, assicurando il governo dei Pianeti Periferici e, in particolare, indurre la popolazione locale a sacrifici inauditi in nome dell’incremento della produttività e dell’export;
8) La Bcg può prestare soldi solo ai Pianeti Periferici (dando per scontato che quelli non Periferici non ne abbiano bisogno) che accettino di essere governati dal Psg: in caso di imprevista elezione di governi infedeli, la Bcg dovrà immediatamente cessare l’erogazione di nuova finanza e adottare tutti i provvedimenti necessari al fine di determinare l’immediato cambio di regime;
9) Gli abitanti dell’Unione Galattica potranno votare, ma esclusivamente per eleggere organi che non contano nulla (tipo governi dei vari Pianeti o un Parlamento dell’Unione incaricato di legiferare solo curvatura delle spade laser);
10) In caso di tensioni sociali, proteste, rivolte, lamentazioni, siccità, ebola o qualsivoglia forma di disagio collettivo nei rispettivi Pianeti, l’unico strumento politico cui governi del Psg potranno ricorrere sarà l’imperituro mantra Sith “E’ indispensabile fare le riforme strutturali, è indispensabile fare le riforme strutturali, è indispensabile fare le…”.
Nel caso dette tensioni eccezionalmente persistano, i governi del Psg potranno – per periodi di tempo limitati e previo accordo con il Cancelliere dell’Uemg – fingere di disobbedire al Cancelliere dell’Uemg e alla Bcg. Ma Lord Palpatine non era un vero statista, era solo il solito vetusto attrezzo con la fissa della dittatura militare: ed è finito come meritava, povero lui.