L’amministrazione di Barack Obama è pronta a lanciare una nuova offensiva contro le banche di Wall Street. Stavolta, riferisce il New York Times, non per i disastri provocati dalla crisi dei mutui subprime, ma per le manipolazioni sui cambi, il più vasto e meno regolato dei mercati. Nel mirino, secondo il quotidiano Usa, ci sono gruppi come Deutsche Bank, Citigroup, JpMorgan, Barclays e Ubs, che si sarebbero accordati per alterare i prezzi delle valute. Entro l’anno, scrive ancora il Nyt citando fonti vicine al dossier, è attesa l’incriminazione almeno nei confronti della prima delle banche coinvolte. E sul banco degli imputati finiranno trader e manager, inchiodati dai messaggi che si scambiavano e che saranno utilizzati come prove dell’accordo fraudolento.
Tutto nasce da mesi di indagini del Dipartimento di giustizia, che ha aperto un filone di inchiesta sulla scia dello scandalo del Libor che ha già portato in Europa a sanzioni per almeno 1,7 miliardi di euro. Molte grandi banche si sarebbero messe d’accordo negli ultimi anni per alterare i prezzi delle valute estere e falsare il livello dei tassi interbancari. Secondo alcuni esperti citati dal Nyt parecchi istituti alla fine si dichiareranno colpevoli per patteggiare e limitare i danni. Non solo. Stavolta molti dei manager coinvolti saranno chiamati dall’amministrazione statunitense a rispondere penalmente delle loro responsabilità, perché gli inquirenti – spiegano alcuni legali informati dei fatti – hanno in mano decine e decine di ‘instant messages’. Messaggi, chat, sms che hanno permesso ai protagonisti della vicenda di tenersi in contatto in tempo reale da una parte all’altra del mondo, consentendo loro di agire tempestivamente e in maniera fraudolenta.
I media Usa parlano dell’ultimo atto di Eric Holder, ministro della giustizia dimissionario, da sempre accusato di non essere mai andato fino in fondo nelle sue inchieste, evitando di incriminare penalmente i vertici dei grandi gruppi di Wall Street e limitandosi a patteggiare con loro sanzioni più o meno pesanti. E la notizia della nuova offensiva giudiziaria arriva a poche ore dal monito che il presidente americano ha rivolto ai responsabili delle autorità di vigilanza dei mercati finanziari, ricevuti alla Casa Bianca. Tra loro la presidente della Fed, Janet Yellen, e quella della Sec, May Joe White. “Bisogna andare avanti senza indugi con la riforma di Wall Street”, ha detto Obama. Perché, nonostante i passi in avanti compiuti per rafforzare il sistema finanziario, a sei anni dallo scoppio della più grave crisi del dopoguerra resta ancora molto da fare. E’ un imperativo, dunque, completare l’attuazione delle nuove regole, assicurando adeguati requisiti di capitale per le grandi banche e individuando ulteriori misure per evitare l’assunzione di rischi eccessivi. E rafforzando la rete di protezione dei consumatori che mai più, per Obama, dovranno essere colpiti da una crisi così grave come quella degli ultimi anni. Ma senza nuovi fondi, hanno replicato Yellen e colleghi, sarà sempre più difficile per le authority portare avanti la propria missione.