Nel 2006, il Wall Street Journal lo ha indicato come uno dei quattro top festival in Europa, per via di una programmazione densa e capace di comprendere forme espressive ed estetiche differenti: si tratta del Romaeuropa Festival, quest’anno giunto alla 29esima edizione, che da quasi tre decenni presenta al pubblico il meglio della creazione artistica contemporanea, dalla danza pura al teatro sociale, dalla divulgazione scientifica espressa in forma scenica ai reading letterari, dalla sperimentazione teatrale d’avanguardia all’arte di strada, dal cinema d’autore al cortometraggio. Un miscuglio di linguaggi che lo ha reso un laboratorio culturale attivo e un’officina sempre aperta, grazie a un modello alternativo di produzione culturale basato sulla condivisione delle esperienze.
Ogni anno Europa, Asia, America, Oceania, Africa si incontrano nella Capitale in una partitura spettacolare fatta di danza, teatro, musica, cinema, incontri con gli artisti, arti visive e sfide tecnologiche. I suoni e le espressioni artistiche di cinque continenti costruiscono un’esperienza estetica intensa che distribuisce in un’articolata geografia di spazi il piacere dello spettacolo per oltre due mesi.
Quest’anno il Romaeuropa Festival ritorna nel centro di produzione culturale “Pelanda” per trasformare gli spazi dell’ex-Mattatoio di Testaccio in un salotto delle arti digitali, delle performance e delle diverse espressioni della musica di oggi. A inaugurare la Pelanda saranno Le Luci della Centrale Elettrica, che presenteranno il 17 e il 18 ottobre Cronache Emiliane: una creazione pensata ad hoc per Romaeuropa Festival, che li vede coinvolti insieme con Federico Dragogna della band i Ministri, in un viaggio geografico, sentimentale e artistico nell’Emilia in cui il frontman Vasco Brondi alternerà i brani più conosciuti della sua band a musiche inedite e “letture elettrificate” di testi di autori come Gianni Celati, Pier Vittorio Tondelli, Cesare Zavattini, Giorgio Bassani. A fare da scenografia le fotografie di Luigi Ghirri.
Il programma:
Si comincia il 14 e il 15 ottobre al Teatro Argentina con Coup Fatal in cui musica e danza africana, melodia barocca e teatro contemporaneo si intrecciano nel concerto danzato di Alain Platel e Serge Kakudji. Un’ode ai “sapeurs”, i dandy congolesi, tra vestiti colorati e ironia per una fantasmagoria musicale che coinvolge cantanti, attori, musicisti, mimi e ballerini.
Musica senza confini – geografici e di genere: dal 14 ottobre al 30 novembre teatro musicale, nuovo cantautorato italiano, rock, grunge, brit pop, musica contemporanea e sperimentale, musica tardo cinquecentesca, bit elettronici, nuovi ritmi africani e inedite forme della tecno svedese si fonderanno insieme in una manifestazione che prende in rassegna le più disparate espressioni della musica di oggi. Fino ad arrivare a Digital Life:Play, la mostra dedicata agli strumenti musicali, con opere sonore interattive in mostra dal 9 ottobre al 30 novembre alla Pelanda del Macro e dal 16 ottobre al 1 novembre Palazzo M di Latina.
Il 15 e il 16 ottobre al teatro Eliseo sarà Jamie McDermott, carismatico leader della band londinese The Irrepressibles, a essere protagonista di due appuntamenti dal forte impianto spettacolare, entrambi in prima italiana: il 15 ottobre Cabaret Songs (con brani di Benjamin Britten su testi di Wystan Auden, Cole Porter, Kurt Weill, George Gershwin, fino ad alcuni inediti di Conor Mitchell), seguito il 16 ottobre da Nude:Viscera, concerto-spettacolo sensuale, intimo e, appunto, viscerale, dove Mc Dermott, che molti paragonano ad Antony Hegarty degli Antony and the Johnons, si inoltra nei territori del rock e del grunge assieme alla sua band baroque-pop, una delle più creative e visionarie dell’universo british.
Il 18 ottobre e il 19 ottobre al teatro Eliseo il rock e l’elettronica si intrecciano alla danza di Frèderick Gravel, dal Québec, che presenta in prima italiana il suo Usually Beauty Fails, un potente omaggio coreografico all’universo della bellezza tra seduzione, vulnerabilità e ironia.
Negli stessi giorni, 18 e 19 ottobre al teatro Argentina, i Motus per il loro debutto nel teatro musicale hanno scelto il King Arthur un gioco raffinato di specchi, di tensione tra parola e canto, di lotte terrene e forze naturali, create dal testo di John Dryden e dalla musica di Henry Purcell.
Dal 30 ottobre al 1 novembre alla Pelanda in collaborazione con Afrodisia parte “Afropolitan”, rassegna che traduce in musica i nuovi linguaggi che da un decennio caratterizzano il rinascimento africano. Il termine, coniato nel 2005 dalla scrittrice ghanese Taiye Selasi, indica una nuova identità nera apolide di giovani africani metropolitani nati nella loro terra d’origine, ma cresciuti altrove. Afropolitan si apre il 30 ottobre con Baloji, definito dalla BBC “la stella nascente del Congo”, artista belga/congolese che canta la sua storia frammentata da incontri e dalla ricerca della propria identità mescolando rap, hip hop e reggae con il soul degli anni Sessanta e i suoni della tradizione congolese: un mélange potentissimo capace di scardinare le aspettative occidentali sul tema delle sonorità africane. Segue il 31 ottobre la formazione SwamiMillion aka LV & Fawda Trio che ci conduce, con Road To Essaouira in un viaggio tra Italia l’Inghilterra e Marocco per un melting pot sonoro in cui si rintracciano gnawa, jazz, hip hop e tutte le sfumature della musica elettronica contemporanea. Protagonisti del viaggio sono Fawda Trio (Fabrizio Puglisi, Reda Zine e Danilo Minneo), experimental jazz e Gnawa da Bologna, e LV aka SwamiMillion (Simon Williams e Will Horrocks), campioni dell’etichetta inglese Hyperdub. Afropolitan si chiude il 1 novembre con OY, il duo formato dalla carsimatica vocalist svizzero ghanese Joy Frempong, con all’attivo un duetto con Lucio Dalla, e dal batterista e produttore Lleluja-Ha.
Il 7 novembre il Warehouse pulserà con la musica elettronica di Ben Frost, l’artista australiano presenterà AURORA, il suo ultimo lavoro nato da un viaggio in Congo nel 2012, uscito lo scorso maggio e inserito dall’autorevole rivista Rolling Stone tra i migliori dischi del 2014. Un’ occasione imperdibile per assistere ad un live show esplosivo, complice l’implemento di due batteristi che provvederanno a rafforzare in maniera decisa il già dirompente impianto ritmico.
L’8 e il 9 novembre all’istituto svizzero spazio alla musica contemporanea con l’omaggio a Giacinto Scelsi con Integrale della Suite per pianoforte 1952-1956 l’integrale del ciclo pianistico e della Suite Xlb, inedita, eseguita da Fabrizio Ottaviucci, in prima esecuzione assoluta.
Il 15 novembre a Villa Medici saranno i madrigali della tradizione italiana tardo-cinquecentesca ad essere protagonisti con Anatra al sal, eseguita dal Readymade Ensemble per uno spettacolo-concerto dal gusto contemporaneo – dove si ascolta anche una versione di Walter Walk di John Cage – firmato dallo scrittore e drammaturgo Ermanno Cavazzoni, sceneggiatore dell’ultimo film di Fellini “La voce della luna”, insieme a Lucia Ronchetti, compositrice che vanta una formazione nei maggiori centri di ricerca e università italiani il tutto, sotto la direzione musicale di Gianluca Ruggeri.
Il 15 novembre il Brancaleone ospiterà Sensoralia, la rassegna di musica elettronica e arti visive di Romaeuropa e il progetto “Midnight sun” con cui il collettivo Strati punta dritto alla Svezia per proporre i paesaggi sonori ipnotici di uno paesi europei più all’avanguardia dal punto di vista culturale : ad esibirsi per la prima volta in Italia Abdullah Rashim, Acronym, Varg, artisti di punta della Northern Electonics, etichetta techno che ha rivoluzionato il sound svedese. Seguiranno i live dei dj resident di strati Neel e Valerio Gomez de Ayala.
Il 21 novembre alla Pelanda del Macro torna in scena la musica sperimentale contemporanea con Feedback e risonanze, in cui la coreografa Alessandra Cristiani e il compositore Michelangelo Lupone daranno vita a uno spettacolo che mescola danza video e meta-elettronica, suonata dall’ensemble Ars Ludi grazie al Feed-drum, strumento non troppo diverso da un timpano in grado di emettere suoni durevoli e modulati.
Il giorno dopo, il 22 novembre, sempre alla Pelanda, spazio ancora alla sperimentazione con Many more voices performance del compositore e percussionista David Moss insieme a Tempo Reale, uno dei principali centri di ricerca musicale ed elettronica del nostro paese. Un gioco sonoro dove convergono le musiche di ogni tempo, dal rock al pop fino alla classica e alla contemporanea.
Il 29 novembre alla Pelanda il secondo appuntamento di Sensoralia con la musica svedese con i live set di Korridor, in cui sonorità deep e techno ambient trasportano lo spettatore in una trance ipnotica Seguirà la performance dello street artist Alone in cui la fredda introspezione techno scandinava diventa forma, mentre il flow della mano si lascia guidare dai suoi canali sonori. A seguire i dj resident di Strati, Neel e Filippo Scorcucchi.
Romaeuropa si conclude il 30 novembre alla Pelanda con un party di chiusura del festival in cui ad esibirsi saranno gli Addictive Tv, duo formato da Graham Daniels e Mark Vidler impostosi all’attenzione internazionale per la capacità di elaborare e far suonare in tempo reale immagini video. A seguire il live dei Frank Sent Us, band nostrana che ha conquistato il pubblico italiano ed internazionale con i brani pop costruiti con una metodologia di lavoro simile a quella degli Addictive TV.