Cultura

Nobel per la Letteratura a Patrick Modiano, “battuto” ancora Murakami

Scrittore e sceneggiatore, l’Accademia svedese gli ha consegnato il premio di 1,1 milioni di dollari "per l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e scoperto il mondo dell’occupazione" nazista. Secondo Dario Fo "è un autore che dimostra un coraggio inaudito"

È il francese Patrick Modiano il vincitore del premio Nobel per la Letteratura. Il nome del prescelto, che era già stato deciso da una settimana dai 18 giurati dell’Accademia Reale Svedese, è stato annunciato giovedì 9 ottobre a Stoccolma. Modiano vince contro ogni previsione dei bookmaker internazionali che invece davano per favoriti il giapponese Haruki Murakami, in corsa da quattro anni, e il kenyota Ngugi Wa Thiong’o, come outsider ci sarebbe la bielorussa Svetlana Alexievich. Un nuovo successo per la Francia, a soli sei anni dal Nobel assegnato nel 2008 a Jean-Marie Gustave Le Clézio.

Patrick Modiano, 69 anni, è uno scrittore e sceneggiatore francese di origini italiane. L’Accademia svedese ha consegnato il premio di 1,1 milioni di dollari a Modiano “per l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e scoperto il mondo dell’occupazione” nazista. Nato nel 1945 nel sobborgo parigino di Boulogne-Billancourt, da Albert, ebreo francese di origini italiane e Louisa, attrice belga di etnia fiamminga, le sue radici hanno avuto una forte influenza sulla sua poetica. Si diploma al Liceo Henri IV di Parigi e tra i suoi professori c’è Raymond Queneau, amico della madre, che lo presenterà al suo primo editore, Gallimard. Dopo il liceo sceglie di non proseguire gli studi. Il suo primo romanzo, La place de l’Etoile, esce nel 1967 e gli permette di vincere il premio Roger Nimier. Nel 1978 conquista il prestigioso premio Goncourt con Rue des boutiques obscures. Diventa documentarista per Carlo Ponti e paroliere per Françoise Hardy. Altre sue opere importanti sono Dora Bruder (1978) e Un pedigree (2005).

I romanzi di Modiano, ambientati quasi tutti nella Parigi occupata dai nazisti, prediligono la figura dello straniero, dell’esule, dell’ebreo, così come le tematiche della memoria, dell’identità e dell’Olocausto, con influenze esistenzialiste e rievocative. Centrale è, spesso, l’ambigua figura del padre che, arrestato nel 1943, riuscì a sfuggire alla deportazione grazie a oscuri rapporti con i carnefici. Nel 2012 Modiano ha vinto l’Austrian State Prize for European Literature. Il suo ultimo romanzo di quest’anno è Pour que tu ne te perdes pas dans le quartier (2014).

Modiano è quindi uno dei più importanti narratori francesi contemporanei. I suoi testi tradotti in italiano sono Dora Bruder (Guanda), Sconosciute, Bijou, Un pedigree (Einaudi) e Nel caffè della gioventù perduta (Einaudi). Nel 2012, sempre per Einaudi, ha pubblicato L’orizzonte. “È uno scrittore che ha dimostrato nei suoi temi e nella sua scrittura un coraggio inaudito, perché ha trattato anche cose amare, disperate e soprattutto molte volte non esaltanti – commenta il Nobel Dario Fo – I suoi temi rappresentano il coraggio di andare contro la facile elencazione dei fatti andando in profondità“. Apprezzamenti anche dalla scrittrice Dacia Maraini: “Mi fa piacere che abbia vinto un europeo e un francese in particolare”.