Sono più di sei milioni gli italiani che vivono in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni. I comuni in aree a rischio idrogeologico sono 6.633 pari “all’82% del totale”. I dati sono diffusi da Legambiente e Protezione civile nell’ultimo report sull’analisi delle attività dei comuni per la mitigazione del rischio idrogeologico. 

I rischi idrogeologici in Liguria
Solo in Liguria i comuni a rischio idrogeologico sono 188, trenta per le frane, 68 per le alluvioni, e 90 per entrambi gli eventi. La media di pericolosità e di rischio si attesta all’85%I comuni a rischio nella provincia di Genova sono 58 su 67: otto esposti al pericolo frane, 18 a quello alluvioni e 32 sia a frane che alluvioni e in tutto il territorio la percentuale di rischio è dell’87%. Rischio al 100% invece per La Spezia: dei 32 comuni interessati due sono a rischio per alluvioni e 30 sia per frane che per alluvioni. Nel territorio di Imperia a rischio 42 comuni su 67 con un rischio del 69%: 11 per frane, 19 per alluvioni, 12 per frane ed alluvioni. A Savona la questione riguarda 56 comuni su 69 con un dell’81%: 11 comuni per frane, 29 per alluvioni, 16 per frane e alluvioni.

Cnr-Irpi: Liguria tra le regioni più colpite da frane e inondazioni negli ultimi 40 anni
Negli ultimi 40 anni la Liguria risulta una delle regioni maggiormente colpite da frane e inondazioni. E’ quanto si evince dal catalogo storico gestito ed aggiornato dal Cnr-Irpi (Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica). Dal 1970 frane e inondazioni hanno causato oltre 100 tra morti e dispersi (96 morti, 9 dispersi), 49 feriti e oltre 10.000 tra sfollati e senzatetto. Tra gli eventi idrogeologici che hanno colpito la regione Liguria, spiega il Cnr, quelli che maggiormente hanno interessato la città di Genova sono le alluvioni del 7-8 ottobre 1970 quando il livello delle piogge raggiunse i 900 millilitri in 24 ore, ossia il 90% delle precipitazioni medie annue. Più di 40 i morti e oltre duemila sfollati. Dopo il disastro del ’70, segue, per gravità, quello del settembre 1992, del settembre 1993 e la più recente del 4 novembre del 2011. 

Cgia: “Solo lo 0,98% dei 42 miliardi di imposte verdi viene destinato a interventi di sicurezza”
Nel 2012 imprese e famiglie italiane hanno versato all’Erario, alle Regioni e agli Enti locali quasi 47,2 miliardi di euro di tasse ambientali. Di questo importo, solo 463 milioni di euro, ossia lo 0,98%, è stato destinato a opere e interventi per la sicurezza del territorio. I rimanenti 46,7 miliardi sono stati impiegati per altre finalità. Lo indica la Cgia di Mestre. Una situazione che si trascina dagli anni ’90, rende noto il segretario generale Cgia Giuseppe Bortolussi: “Si pensi che in più di 20 anni gli italiani hanno versato 847,3 miliardi di euro di tasse verdi: ebbene, solo 7,3 miliardi sono stati effettivamente destinati alla protezione dell’ambiente”. “E’ bene che i contribuenti sappiano – insiste Bortolussi – che tutta quella sequela di imposte spesso sconosciute che “sborsano” quando fanno il pieno all’auto e quando pagano la bolletta della luce o del gas/metano, il bollo o l’assicurazione dell’auto, non vanno a sostenere le attività di salvaguardia ambientale per le quali sono state introdotte, bensì a finanziare altre voci di spesa“. 

Il ministro dell’Ambiente: “Lo Sblocca Italia velocizzerà le procedure amministrative”
Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha commentato: “Genova ripete oggi con un’altra vittima, il lutto di tre anni fa, quando una alluvione “fotocopia” di quella odierna”. E a proposito dei lavori per la messa in sicurezza del Bisagno ha precisato: “I 35 milioni già stanziati e pronti da spendere, sono rimasti bloccati per tre anni a causa di un contenzioso presso la giustizia amministrativa” rileva il ministro, che aggiunge: “Il risultato è che forse alla fine, la questione giuridica è stata risolta, ma intanto contiamo un’altra vittima e altri ingenti danni. Il dissesto idrogeologico non aspetta i tempi dei contenziosi amministrativi, uccide e travolge. Non è possibile tollerare ritardi e inefficienze“. E a proposito delle misure che le adotterà il Governo: “Nel decreto Sblocca Italia abbiamo inserito norme che consentono di velocizzare le procedure amministrative sulle opere strategiche per la messa in sicurezza del territorio”. 

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