Addio cartellino, niente più scrivania, ufficio, orari di lavoro e spazi in condivisione con i colleghi. Anche Microsoft ha deciso di abolire l’obbligo per i propri dipendenti di presentarsi al lavoro: le nuove regole sono state introdotte dal colosso informatico nella sua sede in Germania. Già in un’altra azienda, la Virgin, il fondatore Richard Branson a fine settembre ha deciso di abolire orari o limiti di ferie perché l’importante, disse, sono i risultati e non gli orari.
Alla sede Microsoft Germania a Monaco di Baviera lavorano 2.700 persone che con le nuove disposizioni potranno scegliere se andare in ufficio con il canonico 9-18, adottare un part-time o piuttosto restare a casa. In cambio, però, gli impiegati devono garantire i risultati.
Elke Frank, numero uno di Microsoft Germania, ha dichiarato al Frankfurter Allgemeine Zeitung: “La presenza fisica dei dipendenti in ufficio non dice proprio nulla sulla qualità delle loro performance lavorative. Anzi, spesso dà un’immagine distorta del reale rendimento di un lavoratore”. Alcuni sindacalisti tedeschi, però, hanno ipotizzato che la troppa libertà possa avere effetti negativi per i dipendenti semmai non riuscissero a organizzarsi e, per oppressi dalle scadenze, siano costretti a lavorare ad orari impossibili e anche di notte.
Microsoft, come Virgin e in Germania anche Sap, Bmw e Deutsche Bank, è convinta che evitare l’imposizione di orari, dress code e relativi disagi legati agli spostamenti per raggiungere la sede di lavoro sia un ottimo incentivo per migliorare produttività e creatività. Inoltre, fanno notare gli ambientalisti, se i pendolari non si muovono da una parte all’altra ciò si traduce in un notevole aiuto per l’ambiente grazie alla riduzione delle emissioni di CO2.